Ci siamo: GOCE (Gravity field and steady-state Ocean Circulation Explorer), il satellite lanciato nel 2009 dall’ESA con il compito di tracciare una mappa ad alta risoluzione del nostro pianeta sta per rientrare a Terra. E come spesso succede in questi casi, sarà un rientro piuttosto violento.
Il satellite, che pesa circa una tonnellata, ha infatti esaurito lo scorso 21 ottobre il suo combustibile e ha iniziato a scendere gradualmente di quota. Entro il 9 novembre dovrebbe entrare nell’atmosfera dove, secondo gli esperti, si disintegrerà quasi del tutto. Quasi…
Dallo spazio con furore
Sì, perchè alcuni frammenti di GOCE, non si sa quanti nè di quali dimensioni, potrebbero cadere sulla superficie della Terra. E per il momento non è possibile prevedere nemmeno dove cadranno: l’eventuale zona di impatto potrà essere stimata in maniera attendibile solo 36 ore prima del rientro.
Il viaggio verso Terra del satellite comunque è monitorato dall’Inter-Agency Space Debris Coordination Committee (IADC) e dallo Space Debris Office dell’ESA: le strumentazioni di GOCE continueranno a trasmettere i dati sulla sua posizione e velocità fino all’ultimo momento, quando tutto si spegnerà.
«In questo momento il satellite sta scendendo gradualmente ed è costantemente monitorato - dichiara l'ing. Claudio Portelli, responsabile del settore in ASI - anche se va detto che si ritiene sia stata in questo caso superata la soglia di tolleranza di 1/10.000 per quanto riguarda la probabilità di rischio a cose o persone».
Per i dettagli sulle traiettorie di GOCE e sulla sua posizione durante la fase di rientro è possibile consultare questo indirizzo bit.ly/1b0E4c2
Aspettando GOCE: le ultime dal satellite in caduta
Il satellite GOCE ha inziato la sua caduta sulla Terra, dove dovrebbe arrivare entro il 9 novembre. C'è da preoccuparsi? La parola agli esperti
