Spazio

Artemis prosegue come da programma (ma dietro di sé ha lasciato qualche danno)

Mentre a Terra si fa la conta dei danni causati dalla partenza della missione Artemis, la capsula Orion – dopo un sorvolo della Luna – si prepara a battere un record.

Prosegue come da programma la missione Artemis, con la navicella Orion della NASA che ha raggiunto la Luna lunedì 21 novembre, sorvolandola anche sul lato opposto, per inserirsi su un'orbita estremamente allungata che verrà "rifinita" nei prossimi giorni attraverso una ulteriore serie di accensioni del motore della navicella. 

Distanza minima. La capsula ha raggiunto la distanza minima dalla Luna, 130 chilometri, proprio mentre si trovava, con a bordo il suo "equipaggio" composto da tre manichini, sul lato opposto del nostro satellite. A causa del (previsto) blackout delle comunicazioni, durato circa mezz'ora, a un certo punto i controllori di volo a Houston non sapevano se l'accensione del motore, necessaria per eseguire la manovra previste, fosse andata a buon fine, finché la navicella non è emersa da dietro la Luna, quando si trovava a 370.000 chilometri dalla Terra. 

Artemis, Luna, Terra
La navicella Orion mentre esce da dietro la Luna, con la Terra sullo sfondo. © Nasa

Le telecamere poste a bordo di Orion hanno restituito un'immagine stupenda del nostro piccolo Pianeta: una sfera blu circondata dall'oscurità. Dopo meno di un'ora dal momento in cui ha riguadagnato il contatto radio, Orion è passata al di sopra della Base della Tranquillità, dove atterrarono Neil Armostrong e Buzz Aldrin il 20 luglio 1969.

Secondo la NASA Orion si sta andando "oltre ogni aspettativa". Il prossimo fine settimana la navicella infrangerà il record di distanza della NASA per un veicolo spaziale progettato per avere astronauti a bordo: quasi 400.000 chilometri dalla Terra, primato stabilito dall'Apollo 13 nel 1970. E andrà oltre, raggiungendo una distanza massima dalla Terra, il prossimo lunedì 28 novembre, di quasi 433.000 chilometri.

Ascensori danneggiati
Le porte degli ascensori della rampa di lancio divelte dalla potenza del razzo SLS in fase di partenza. © Nasa

La conta dei danni. A Terra intanto si fanno i conti con qualche danno causato dal razzo SLS in fase di partenza. La potenza dell'SLS ha infatti divelto le porte degli ascensori che portano gli uomini dal livello zero della rampa fino alla navicella Orion, che si trova a 90 metri di altezza da terra. Inoltre alcuni cavi ombelicali che portano energia e/o propellente al razzo hanno preso fuoco e, non ultimo, tutta la vernice del "trattore" su cui si trovava il razzo è stata totalmente strappata via. Le indagini, inoltre, hanno rinvenuto piccoli frammenti che ricoprono la navicella Orion, che potrebbero essersi stati staccati durante il lancio oppure durante il passaggio dell'uragano Nicole, che interessò Cape Canaveral poco prima della partenza di Artemis I. 

Episodi del genere, seppur di minor entità, avvennero anche durante i lanci del Saturno 5 che portò le navicella Apollo attorno alla Luna negli Anni Sessanta e Settanta.

Mike Sarafin, responsabile della missione Artemis ha comunque rassicurato: «I danni non sono gravi e la base di lancio sarà di nuovo pronta per il 2024 quando si lancerà Artemis II con a bordo i primi astronauti». 

22 novembre 2022 Luigi Bignami
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