Alcune immagini catturate dal potente telscopio VTL in Cile, mostrerebbero per la prima volta un pianeta extrasolare. Gli scienziati della ESO sono convinti che si tratti di un vero e proprio esopianeta.
Sulla destra il pianeta 2M1207b "vicino" alla sua stella madre. Gli scienziati dicono che è la prima immagine mai scattata di un esopianeta, o pianeta extrasolare. |
Da molti anni gli astronomi fanno “a gara” per individuare un pianeta al di fuori del nostro sistema solare. E sembra che questa volta all'European Southern Observatory sia riuscito un "colpo grosso": grazie al lavoro di alcuni scienziati italiani e statunitensi è stato possibile fotografarlo.
Pianeta oltre. L'esopianeta, “immortalato” per la prima volta lo scorso settembre, ha il nome ben poco accattivante di 2M1207b; ha una massa cinque volte più grande di quella di Giove e si trova a una distanza doppia rispetto a euella che divide Nettuno dal Sole. E, a differenza dei precedenti pianeti scoperti, è il primo a essere stato fotografato. Quando fu avvistato per la prima volta gli astronomi, pensarono subito a un pianeta. Ma rimasero cauti: più di una volta gli scienziati hanno dovuto ricredersi, quando le successive osservazioni mostravano che un presunto pianeta era in realtà una stella “debole”.
Ora però gli studi e soprattutto le immagini degli ultimi mesi catturate dal potente Very Large Telescope (VTL) in Cile, sembrano avallare l'ipotesi del pianeta extrasolare. «I due oggetti, il pianeta gigante e la sua stella, si muovono insieme - afferma Benjamin Zuckerman dell'Università della California-Los Angeles (UCLA) - li abbiamo osservati per un anno e le nuove immagini confermano essenzialmente quello che avevamo già capito nel 2004».
Esperienza diretta. Con gli strumenti e la tecnologia attualmente a disposizione degli esperti è molto difficile riuscire a stabilire con precisione la natura di un oggetto celeste al di fuori del sistema solare. Dei centinaia di esopianeti che sono stati finora individuati, si sa ben poco e quello che conosciamo è stato scoperto con metodi indiretti: osservando la traiettoria o la brillantezza di alcune stelle è possibile ipotizzare che si trovi o meno vicino a un pianeta.
Come chiameremo gli eventuali abitanti? Per la prima volta invece, affermano gli scienziati dell'Eso, la scoperta è stata fatta grazie all'osservazione diretta. E aggiungono che sperano di trovare presto un nome meno da catalogo e più adatto a un pianeta legato a un momento tanto memorabile.
(Notizia aggiornata al 4 maggio 2005)