Spazio

ISON: la cometa di Natale 2013

Le nuove, affascinanti, immagini di ISON, la cometa che il prossimo autunno potrebbe offrirci uno dei più grandi spettacoli astronomici di sempre. O forse no?

Il 2013, astronomicamente parlando, potrebbe passare alla storia come l'anno degli incontri ravvicinati: dopo l'asteroide di San Valentino atteso per il prossimo 15 febbraio (qui tutte le informazioni per seguire l'evento), in autunno potremmo avere l'opportunità di veder transitare nei nostri cieli la cometa ISON, nome ufficiale C/2012 S1.
Potrebbe essere uno spettacolo senza precedenti: la cometa passerà infatti a soli 1,8 milioni di km dal Sole e sarà visibile a occhio nudo. Secondo gli esperti della NASA sarà più luminosa della Luna. Ma chi è ISON? E da dove arriva?

Identikit della cometa.
Osservata per la prima volta il 21 settembre 2012, ISON proviene dalla nube di Oort, una gigantesca nuvola sferica situata ai confini più estremi del sistema solare popolata di corpi ghiacciati. La nube di Oort è così lontana da noi che il suo bordo più esterno si estende fino a circa un terzo della distanza che separa il Sole dalla stella più vicina.
Periodicamente uno di questi conglomerati di ghiaccio, roccia, polvere ed elementi organici viene strappato dalla propria orbita all'interno della dall'attrazione gravitazionale esercitata da una o più stelle della Via Lattea. Nasce così una cometa, che viene proiettata verso il centro del sistema solare lungo una traiettoria ad arco.
Il 17 e 18 gennaio scorsi la ISON è stata fotografata per la prima volta dalla sonda spaziale Deep Impact (la stessa che nel 2010 aveva avvicinato la cometa Hartley2): il risultato delle 36 ore di osservazione è stato montato dalla NASA nel breve filmato che potete vedere qui sotto. Al momento delle riprese la cometa si trovava a 793 milioni di km dalla sonda, quindi ancora al di fuori del Sistema Solare, ma era già attiva e con una coda lunga ben 64.400 km.

Un'antica debuttante. ISON è particolarmente interessante per gli scienziati perchè si tratta di una cometa “nuova”: le previsioni sulla sua probabile traiettoria fanno pensare che non sia mai transitata verso il centro del Sistema Solare.
Ciò significa che negli strati più superficiali della sua coltre ghiacciata c'è ancora intrappolata una grande quantità di materiale volatile risalente all'epoca della formazione del nostro sistema solare e che con il calore del Sole verrà liberato.
Questa miscela di polvere e gas, che diverrà sempre più voluminosa e visibile con l'avvicinarsi al Sole, costituisce la chioma e la coda della cometa.

Il rischio di una delusione spaziale? Ma ISON, oltre che uno spettacolo, potrebbe rappresentare anche un pericolo per il nostro pianeta? Assolutamente no, asscurano gli astrofisici: il punto di massima vicinanza con la Terra, previsto per il prossimo 26 dicembre, si troverà a circa 64 milioni di km da noi. Sempre che non si spezzi prima o che, al perielio (cioè il punto di minima distanza dal Sole), non venga definitivamente catturata dalla forza gravitazionale della nostra stella lasciandoci così privi di uno spettacolo difficilmente ripetibile.
Secondo gli esperti, a partire dalla fine di agosto 2013 ISON dovrebbe essere visibile con un piccolo telescopio, mentre tra novembre e dicembre e fino alla metà di gennaio 2014 dovrebbe essere visibile a occhio nudo.

12 febbraio 2013 Rebecca Mantovani
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