Luglio 1969 - Gli astronauti dell'Apollo 11 Neil A. Armstrong, Edwin E. "Buzz" Aldrin e Michael Collins sono pronti a partire per quello che diventerà il viaggio. L'obiettivo è quello indicato da John F. Kennedy, 35° presidente degli Stati Uniti, il 12 settembre 1962: portare un uomo sulla Luna, e riportarlo salvo sulla Terra. JFK non vedrà mai quel momento (fu assassinato a Dallas sei anni prima, il 22 novembre 1963), ma la missione, resa possibile - anche in suo nome - da un pugno di uomini e donne in appena 7 anni, segnò per sempre la storia delle esplorazioni umane in ogni dove, fin sulla Luna.
I tre membri dell'equipaggio dell'Apollo 11 arrivano al Kennedy Space Center (KSC) dopo il fine settimana del 4 luglio: mancano quattro giorni alla partenza (16 luglio) e sono impegnati nelle ultime, stressanti fasi di preparazione. Gli ultimi test a gravità ridotta, il simulatore del modulo lunare, il piano di volo ripetuto e ripetuto... La Luna è alta nel cielo, a 380.000 km da Terra, e non è mai stata così lontana...
Due giorni prima del lancio, Armstrong, Aldrin e Collins tengono una breve conferenza stampa in collegamento televisivo con i giornalisti: fino all'ultimo, la Nasa minimizza ogni occasione di contatto con la stampa e il pubblico per evitare (affermano) l'eventuale contagio di un qualunque malanno che avrebbe potuto compromettere l'equipaggio e il lancio (ma era comunque pronto un equipaggio di riserva). Anche l'esposizione mediatica, però, è strettamente sotto controllo. Nel frattempo, il conto alla rovescia preliminare per il lancio è iniziato l'11 luglio: sulla rampa di lancio il Saturn V scaldava i motori.