Un gruppo di ricercatori inglesi dell’University College di Londra coordinato da Giovanna Tinetti, una giovane collega italiana (uno dei tanti “cervelli in fuga” dal Bel Paese), ha scoperto che nell’atmosfera di un pianeta extrasolare è presente in quantità non trascurabile dell’anidride carbonica (CO2). Si tratta di HD 189733b un esopianeta delle dimensioni di Giove in orbita attorno ad una stella distante 63 anni luce localizzata in direzione della costellazione australe della Vulpecula. Le recenti osservazioni effettuate con lo strumento NICMOS (Near Infrared Camera and Multi-Object Spectrometer), a bordo dell’ormai storico Hubble Space Telescope (HST), mostrano la possibilità che i componenti chimici elementari necessari allo sviluppo della vita possano essere individuati e misurati nelle loro abbondanze su pianeti che orbitano attorno ad altre stelle. I composti organici, infatti, possono essere anche prodotti a seguito di processi biologici e la loro rilevazione su pianeti simili al nostro potrebbe in futuro fornire la prima evidenza dell’esistenza di forme di vita al di fuori della Terra.
Altre osservazioni di HD 189733b, effettuate in precedenza con HST e con l’osservatorio orbitante infrarosso Spitzer, avevano riscontrato tracce di vapore acqueo e all’inizio di quest’anno HST aveva rilevato tracce di metano nell’atmosfera di questo esopianeta.
Immagine artistica che rappresenta un pianeta extrasolare simile a HD 189733b.
I gas presenti nella sua atmosfera assorbono la radiazione luminosa proveniente dagli strati più interni ad alcune lunghezze d’onda. È stato così possibile identificare non solo l’anidride carbonica, ma anche il monossido di carbonio, grazie alla “firma spettrale” unica che tali molecole lasciano nello spettro della radiazione che proviene dal pianeta. L’importanza dello studio sta anche nel fatto che è la prima volta che si è riusciti a ottenere uno spettro nel vicino infrarosso della radiazione proveniente da un pianeta extrasolare. HD 189733b orbita attorno alla sua stella madre ad una distanza inferiore a 5 milioni di chilometri (circa il 3% della distanza Terra-Sole) e di conseguenza ha una temperatura superficiale di poco inferiore ai 900 °C, troppo alta per permettere lo sviluppo di una qualche forma di vita.
Per ottenere lo spettro completo di HD 189733b, grazie al quale è possibile rivelarne la composizione chimica, Tinetti e i suoi colleghi hanno utilizzato una tecnica nota come secondary transit. Dopo aver ottenuto lo spettro unificato del pianeta e della stella, gli astronomi inglesi hanno sottratto lo spettro del solo astro, ricavando così le informazioni relative all’atmosfera di HD 189733b.
Confrontando i risultati con modelli teorici, è stato infine possibile dedurre la presenza di anidride carbonica nell’atmosfera di questo pianeta extrasolare, che attualmente è uno dei più studiati. Saranno comunque necessari altre osservazioni per cercare di capire quali siano le reazioni chimiche che hanno dato origine alla produzione di anidride carbonica nell’atmosfera di HD 189733b.
Questi risultati sono molto promettenti in vista del lancio del telescopio spaziale di nuova generazione da 6, 5 metri di diametro James Webb, previsto per il 2013, il cui scopo principale sarà proprio l’individuazione di biomarcatori su pianeti extrasolari simili alla Terra.