L'analisi dei dati raccolti con oltre 100 lanci di palloni meteorologici al di sopra della California (costa occidentale degli Stati Uniti) dal 2015 a oggi indica un aumento progressivo di raggi cosmici del 13% rispetto alla media degli ultimi anni. Analoghe operazioni condotte nel New England (costa orientale, in particolare Maine e New Hampshire) indica aumenti fino al 19% (vedi Earth to Sky Calculus e Space Weather).
Che cosa succede? L'aumento di raggi cosmici provenienti dallo Spazio interessa l'intero Sistema Solare, non solo la Terra, ed è un fenomeno legato al ciclo delle macchie solari. A intervalli (non sempre regolari) di 11 anni si hanno infatti incrementi e riduzioni in funzione dell'andamento del complesso campo magnetico della nostra stella.
Quando i raggi cosmici che attraversano il Sistema aumentano, significa che è in atto una diminuzione del campo magnetico del Sole, e conseguentemente una riduzione del vento solare (composto da particelle cariche elettricamente), che fa da schermo contro le particelle ad alta energia che arrivano dallo Spazio profondo. Queste particelle sono emesse da buchi neri, da stelle esplose e da altri fenomeni astronomici che si manifestano con emissioni di energia molto elevate.
Non è uguale dappertutto. Le differenze di misura tra la costa orientale e quella occidentale degli Stati Uniti dipendono dalla forma e dall'intensità locale del campo magnetico terrestre (che contribuisce a fare da scudo), e che evidentemente è più intenso sull'ovest piuttosto che sull'est degli Usa.
Quali conseguenze? I raggi cosmici possono avere conseguenze sulla salute dei passeggeri e degli equipaggi di volo che trascorrono molte ore in alta quota e, in particolare, lungo le rotte polari. Secondo alcune ricerche, partecipano all'aumento della nuvolosità e del numero di fulmini. Dal punto di vista della salute, si ritiene che i raggi cosmici aumentino i problemi correlati alle aritmie cardiache.