Spazio

Anche i buchi neri, ogni tanto, digiunano

I telescopi NuStar e Chandra hanno identificato basse emissioni di raggi X al centro di una delle galassie del gruppo dello Scultore: segno che il buco nero nascosto nel suo nucleo sta attraversando un periodo di "letargo".

Dopo una grande abbuffata è normale sentirsi assonnati: un po' meno lo è appisolarsi nel bel mezzo di un banchetto. Qualcosa di simile sta accadendo a un buco nero situato al centro di una galassia del gruppo dello Scultore (NGC 253), una fucina di nuove stelle a 13 milioni di anni luce dalla Terra.

Il "bestione" stellare, che ha una massa pari a 5 milioni di volte quella del Sole, si mostrava in piena attività una decina d'anni fa, quando fu osservato per la prima volta. Ma nuovi studi combinati effettuati dal telescopio della Nasa Chandra e da NuStar (Nuclear Spectroscopic Telescope Array), capace di identificare sorgenti a raggi X ad alta intensità, mostrano che l'attività del buco nero è stata ferma negli ultimi 10 anni.

In base alle attuali conoscenze, ancora frammentarie, sui buchi neri, questi oggetti celesti si trovano al centro di molte grandi galassie e inghiottono il materiale derivante dalla formazione stellare che si trova nei cosiddetti dischi di accrescimento, vortici di polveri e gas che ruotano intorno ai nuclei galattici attivi.

Buchi neri ricreati in laboratorio. Con la luce

Quando i buchi neri esauriscono il loro bottino, possono entrare in un periodo di quiete: anche quello nascosto al centro della Via Lattea sembra attraversare un momento di relax. Il fatto inusuale in questo caso, è che il buco nero al centro di NGC 253 sembra essersi addormentato proprio mentre ferve l'attività di formazione stellare nella galassia, e il "cibo" disponibile potrebbe essere ancora abbondante.

Il pasto di un buco nero: vai al video

Normalmente la caduta di materiale verso il centro del buco nero è visibile sotto forma di emissione di raggi X, ma NuStar sta registrando una minima diffusione di queste radiazioni: la prova che l'oggetto celeste si trova in una fase di "letargo" e che quelli identificati 10 anni fa sono, forse, raggi X provenienti da altre sorgenti. E la foto lo dimostra: se il buco nero fosse attivo vedremmo un'immagine sui toni del blu, mentre i punti rossi e arancioni mostrano un media-bassa emissione di raggi X. Ulteriori osservazioni cercheranno di chiarire il mistero.

Così i buchi neri deformano lo spazio-tempo
Tutto sui buchi neri nel blog di Mario di Martino

13 giugno 2013 Elisabetta Intini
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