Un tipico viaggio verso Marte richiederebbe almeno sei-nove mesi di tempo, e nonostante gli analoghi di colonie marziane e lunari siano in funzione ormai da alcuni anni, preparare gli astronauti a lunghi periodi di convivenza forzata in una navicella in movimento, con poco spazio per muoversi, zero privacy e lunghe giornate da riempire è un'impresa ancora più ardua.
I ricercatori della Northwestern University stanno lavorando a un modello predittivo che aiuti la NASA ad anticipare conflitti e problemi di comunicazione che inevitabilmente si svilupperanno in un contesto del genere. Per questo motivo stanno ora iniziando le nuove fasi di due voli simulati nello Spazio profondo, in Texas e in Russia, che verificheranno la capacità di aspiranti astronauti di sopportare l'isolamento, la deprivazione di sonno, lo stress e i ritardi delle comunicazioni radio (di 20 minuti, tra la Terra e Marte).
Gomito a gomito. I finti viaggi saranno condotti nello Human Exploration Research Analog (HERA) del Johnson Space Center di Houston della NASA e nella missione SIRIUS presso l'Institute for Bio-Medical Problems (IBMP) di Mosca. Il primo simulatore - che si è chiuso con l'equipaggio al suo interno il 15 febbraio - ospiterà per 45 giorni quattro astronauti in una finta astronave grande come un piccolo bilocale.
Affinare il reclutamento. Il soggiorno sarà allietato - si fa per dire - da una finta missione di controllo, vibrazioni dell'abitacolo con effetti sonori realistici, ed esercitazioni di situazioni di emergenza, che metteranno alla prova l'equilibrio psichico dell'equipaggio. I ricercatori non si limiteranno ad osservare, ma raccoglieranno dati per ogni soggetto, così da mettere a punto sistemi di reclutamento più precisi per i futuri astronauti da impiegare in missioni di lunga durata.
Quando si rompe il filo. Si cercherà di capire quali siano i punti deboli e le situazioni più esplosive, quale tipo di personalità sia più incline agli sbalzi di umore, al pensiero creativo e alla risoluzione di problemi. Le prime otto missioni di HERA hanno dimostrato che gli astronauti in queste condizioni di stress riescono a uscire dalle situazioni critiche nel 20-60% delle volte (ma per partire davvero, occorrerebbe il 100%).
Una meta più vicina. La seconda parte dell'esperimento si svolgerà dal 15 marzo nel simulatore SIRIUS a Mosca, in cui quattro russi e due americani si imbarcheranno in una finta missione di 120 giorni attorno alla Luna. Anche in questo caso si cercheranno di capire quali tratti di personalità e quali comportamenti diano luogo a situazioni positive e piacevoli nella fase critica e pericolosa del viaggio spaziale di lunga durata.