Venerdì 31 maggio l'asteroide 1998 QE2 (che ha dimensioni di circa 2,7 km) passerà nel suo punto di minima distanza dalla Terra. Non c'è da preoccuparsi: si tratta di circa 5 milioni di km, cioè più o meno 15 volte la distanza della Luna. È però lo spunto giusto per tornare a parlare di questi grossi sassi che vagano per il Sistema Solare, alcuni dei quali sono potenzialmente pericolosi, e se ne parlerà nientemeno che alla Casa Bianca, dove lo stesso giorno si svolgerà un incontro "virtuale" al quale parteciperanno tra gli altri il numero 2 della Nasa, Lori Garver, il direttore esecutivo della Planetary Society, Bill Nye, e l'esperto di asteroidi del Minor Placet Center, José Luis Galache.
Il meeting sarà un "evento globale", quasi quanto il passaggio a febbraio 2013 dell'asteroide 2012 DA14 (vedi su Focus.it), e si potrà seguire in diretta sul sito della Casa Bianca e come hangout di Google+ a partire dalle 14:00 ora di Washington (le 20:00 in Italia).
Gli Usa sono particolarmente sensibili al problema rappresentato dai cosiddetti NEO (Near Earth Objects, cioè i corpi minori del Sistema Solare, asteroidi e comete, che si avvicinano alla Terra), tanto da aver incrementato, nel 2012, da 6 a 20 milioni di dollari il budget a disposizione per individuarli e studiarli. E la Nasa sta anche preparando una missione, chiamata OSIRIS-REx, che dovrebbe portare una sonda ad atterrare nel 2019 sull'asteroide 101955 Bennu, uno di quelli potenzialmente più pericolosi nel prossimo secolo (al momento, si calcola abbia circa una possibilità su 1.000 di collidere con la Terra tra il 2169 e il 2199). La sonda dovrà prelevare campioni dell'oggetto e riportarli sulla Terra; lo scopo è non soltanto quello di "conoscere il nemico", ma anche imparare qualcosa di più sull'origine del Sistema Solare.
In attesa di un'altra missione, qualche anno dopo, destinata a catturare un piccolo asteroide di 7 o 8 metri di diametro per collocarlo in orbita attorno alla Luna, non solo per studiarlo ma anche per sfruttarlo come "miniera".