Spazio

Al Sole mancano 300 chilometri (di raggio)

Secondo nuovi calcoli la nostra stella potrebbe essere più piccola di quanto non si pensasse fino a oggi: la misura del suo raggio sarebbe sbagliata di ben 300 chilometri. Se sarà dimostrato,...

Al Sole mancano 300 chilometri (di raggio)
Secondo nuovi calcoli la nostra stella potrebbe essere più piccola di quanto non si pensasse fino a oggi: la misura del suo raggio sarebbe sbagliata di ben 300 chilometri. Se sarà dimostrato, allora toccherà rivedere anche altre proprietà del Sole, come la temperatura interna e la densità, che potrebbero essere differenti rispetto alle attuali stime. Differenze minime, d'accordo, ma sotto molti aspetti vitali per noi: su queste informazioni si basano, per esempio, le previsioni meteorologiche nello spazio e le loro conseguenze sul nostro pianeta.


Perché una differenza di 300 chilometri, rispetto ai circa 700 mila calcolati per il raggio della nostra stella, potrebbe essere così importante? Intanto perché gli scienziati si sono "dannati" nel tentativo di capire come mai i due metodi di calcolo diano risultati tanto diversi... E poi perché, anche se la discrepanza tra le misure è solo dello 0,04%, è comunque abbastanza grande da influenzare gli studi circa l'interno del Sole, effettuati attraverso le osservazioni delle increspature di quella che viene considerata la superficie della stella.

Superficie virtuale...
Il Sole non ha una superficie solida. La sua atmosfera diventa più densa man mano ci si avvicina al centro e, osservandola attraverso i telescopi, gli scienziati hanno "stabilito" che la sua superficie è la zona in cui l'atmosfera diventa opaca alla luce: dal centro a questo punto fermo, la distanza era stata calcolata in 695.990 chilometri. Ma un secondo metodo di calcolo, che si basa sulle onde sismiche che si muovono sulla superficie solare come onde del mare, e che, secondo la teoria, appaiono dove l'atmosfera diventa opaca, ha dato un risultato differente: 695.700 chilometri, circa 300 in meno rispetto all'altra misura.

Dal 1645 al 1715: è il periodo in cui l'attività delle macchie solari si ridusse quasi a zero. Per altre informazioni sull'argomento, vedi questo allegato.

MINIMO DI MAUNDER
... e differenza reale
Ora, al World Radiation Centre di Davos, in Svizzera, un gruppo di ricercatori ha ricalcolato il punto in cui la luminosità dell'atmosfera crolla, usando un software che simula la propagazione della luce attraverso l'atmosfera della stella. I risultati indicano che realmente c'è una "piccola differenza" tra il punto dove l'atmosfera diviene opaca e il punto in cui gli osservatori la vedono. E tale differenza sarebbe di 333 chilometri, il che spiegherebbe la diversità nelle due misurazioni finora condotte.

Tutto da rivedere?
Gli autori sostengono, quindi, che i modelli teorici del Sole basati sul raggio maggiore, debbano essere corretti. Il raggio è infatti molto importante nello studio dei campi magnetici, delle macchie e di altri fenomeni solari che hanno effetti nello spazio e sul nostro pianeta. Per esempio, nel periodo chiamato "Minimo di Maunder" le macchie solari quasi scomparirono e la Terra si raffreddò in modo consistente: due eventi contemporanei il cui rapporto è ancora molto dibattuto. Una migliore comprensione dei fenomeni che avvengono all'interno e sulla superficie del Sole aiuterà forse a dare una risposta a problemi di questo genere e a fare previsioni più attendibili sull'impatto dell'attività solare sul nostro pianeta.

(Notizia aggiornata al 4 dicembre 2007)

5 dicembre 2007
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