L'agenzia spaziale giapponese ha abbandonato i tentativi di recupero dei contatti con Astro-H, il satellite per l'osservazione dei raggi X provenienti dai buchi neri e dagli ammassi galattici lanciato il 17 febbraio scorso. Lo strumento scientifico, soprannominato Hitomi (che in giapponese vuol dire "pupilla") non comunica più con la Terra dal 27 marzo, e anche i tre segnali radio ricevuti dai tecnici nipponici, inizialmente attribuiti all'osservatorio celeste, non sembrano invece provenire da lì.
Errore umano. In base a una nota pubblicata dalla JAXA, un'anomalia ingegneristica avrebbe provocato la rapida rotazione del satellite, facendogli perdere l'orientamento; nel tentativo di fermare il movimento anomalo, il sistema di controllo avrebbe attivato un propulsore nella direzione sbagliata, accelerando la rotazione e provocando la rottura di almeno 5 pezzi di pannelli solari. Insomma un errore umano che, però, in una missione così complessa, può capitare.
astronomi "in lutto". La perdita, dal punto di vista scientifico, è enorme: Hitomi ha richiesto trent'anni di lavoro e 240 milioni di euro; l'ultimo strumento simile risaliva al 1999 e il prossimo sarà pronto solo nel 2028. Con uno spettrometro ai raggi X con 30 volte la risoluzione degli strumenti precedenti, avrebbe rivoluzionato le osservazioni in questo campo. E le immagini che ha ottenuto prima di "lasciarci" - dei movimenti di gas in un ammasso della costellazione di Perseo - sono di una bellezza che lascia ancora più dispiaciuti.