Enceladus, con i suoi 500 km, è la sesta delle 60 lune conosciute di Saturno e salì agli onori delle cronache nel 2005 quando la sonda Cassini, che da oltre 4 anni orbita attorno al pianeta degli anelli, scoprì che questo satellite possiede una tenue atmosfera, formata essenzialmente da vapore acqueo ghiacciato, e che degli enormi sbuffi di gas provenienti dalla superficie del satellite si spingono nello spazio sino ad un’altezza di circa 500 km. Sebbene l'atmosfera sia stata descritta come "significativa", questa definizione è valida solamente se si fa il paragone con le altre lune ghiacciate; l'atmosfera di Enceladus è infatti milioni di volte meno densa di quella che avvolge la Terra.
La superficie di Enceladus è relativamente povera di crateri da impatto e ciò indica che questa è relativamente giovane, probabilmente con un’età inferiore ai 100 milioni di anni. Il satellite deve perciò essere geologicamente attivo, un’attività che si manifesta in maniera evidente con eruzioni di materiale che va poi a ricoprire vaste aree dei terreni circostanti. Queste emissioni di materiale ghiacciato “fresco” e quindi di colore molto chiaro sarebbero anche responsabili dell’altissima riflettività (albedo) della superficie di Enceladus, che raggiunge il fantastico valore di 0,99, praticamente tutta la luce ricevuta dal Sole viene riflessa dalla sua superficie, è l'oggetto più chiaro del Sistema Solare. Per confronto, l’albedo media della Luna è 0,12; se quindi Enceladus si trovasse al posto del nostro satellite, durante le notti di “Enceladus pieno” la sua luce permetterebbe di leggere tranquillamente il giornale.
I getti di vapore d’acqua ghiacciato osservati dalla Cassini durante l’ultimo fly-by di questa luna di Saturno. La velocità dei jet misurata dalla sonda è di 2.100 km/h. Ciò dimostrerebbe che al di sotto della crosta ghiacciata del satellite esistono dei depositi di acqua allo stato liquido.
La Cassini ha continuato a tenere d’occhio questa strana luna e alla fine dello scorso ottobre ha effettuato un fly-by a poche decine di km dalla sua superficie, riuscendo a misurare la velocità dei getti di vapore ghiacciato, che è risultata di 2.100 km/h! Una velocità così alta implica che i jet devono essere alimentati da vapore d’acqua pressurizzato che fuoriesce attraverso sottili fratture della crosta ghiacciata del satellite. Il modo più semplice per generare le pressioni che spingono a velocità così elevate il vapore è quello dell’evaporazione di depositi di acqua liquida che si trovano in prossimità della superficie. Il calore necessario perché ciò accada può essere generato dalle forze mareali di Saturno, che sottopongono ad un continuo ciclo di allungamenti e rilassamenti la struttura del piccolo satellite nel corso del suo moto orbitale attorno al pianeta.
Sulla Terra un qualcosa di simile esiste in Antartide, dove al di sotto della crosta di ghiaccio sono stati individuati più di 140 laghi a profondità di migliaia di metri, il più grande dei quali è il lago Vostok, le cui dimensioni sono di 250x50 km con uno spessore medio di quasi 350 metri.
Dopo la Terra e Europa, uno dei 4 satelliti galileiani di Giove, Enceladus sarebbe quindi il terzo oggetto finora scoperto nel Sistema Solare a contenere acqua liquida. Un elemento questo che è il presupposto per lo sviluppo di una qualche forma di vita.