La tappa bolognese dei Grandi Incontri di Focus 2017 si chiude con uno sguardo verso il cielo.
Dal palco del Salone Banca di Bologna a Palazzo Dè Toschi, Francesca Cerruti (direttore marketing e comunicazione di ab medica), Filippo D'Ammando (docente del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell'Università di Bologna), Luca Del Monte (ESA space economy manager) e Umberto Guidoni (astronauta), insieme al direttore di Focus Jacopo Loredan, hanno parlato del futuro dell’esplorazione spaziale, di scienza e tecnologia.
Superchirurgo, grazie al robot. L’evento, svoltosi all’interno della cornice di Panorama d’Italia, si è aperto con una presentazione di da Vinci (min 01’47” del video qui sopra), il robot chirurgo realizzato da ab medica e oggi al lavoro in 3919 sale operatorie in tutto il mondo, di cui 93 in Italia. Non per sostituire i medici in carne ed ossa ma per aiutarli a rendere possibili interventi fino a poco tempo fa impossibili o eccessivamente rischiosi.
Tra i vantaggi di questa tecnologia, il fatto che elimina gli errori umani e permette al medico di operare virtualmente in un ambiente 3D assolutamente fedele al vero.
Nuove professioni. Ma all’interno dell’ospedale chi si occupa del corretto funzionamento di da Vinci e di tutte le altre tecnologie? E’ l’ingegnere clinico, una figura professionale nuova ma ormai indispensabile nel governo delle strutture sanitarie (min 11’08” - vedi anche intervista a fondo pagina).
Guida galattica. Umberto Guidoni, insieme a Jacopo Loredan, ha poi accompagnato il pubblico in sala e online alla scoperta del Sistema Solare e dei suoi pianeti (min 18’45”). E ha spiegato come Europa, Encelado e altre lune siano tra i corpi celesti più interessanti dove andare a cercare forme di vita (min. 29’00”).
Ricambi per astronauti. La prossima grande conquista nella corsa allo spazio rimane però Marte: al momento è difficile dire quando ci andremo (min. 40’00”) . Le uniche cose certe sono le grandi difficoltà che gli astronauti si troveranno ad affrontare nel corso della prima, storica missione (min 44’40”).
Non ultime quelle di tipo medico e sanitario. L’ESA sta lavorando a tecnologie che, a partire dalle cellule staminali, consentiranno la stampa in 3D di organi umani e “pezzi di ricambio” per i coloni (min. 46’00”).
L'economia spaziale. Ma quanto costa andare nello spazio? E chi ci va, guadagna qualcosa? Luca del Monte ha spiegato come negli anni sia cambiato l’approccio economico nella corsa allo spazio.
Fino a non molto tempo fa gli investimenti necessari ad andare oltre la Terra erano così ingenti che potevano essere affrontati solo dai governi (min 53’29”). Il programma Apollo per esempio, è costato agli Stati Uniti l'equivalente di oltre 100 miliardi di Euro.
Oggi non è più così: diverse aziende private stanno applicando alle tecnologie spaziali gli stessi business model dell’elettronica di consumo e del mondo digitale. (min. 57’09”). Utilizzano cioè tecnologie a basso costo, con una vita utile breve, per creare servizi nuovi basati sulle infrastrutture messe a punto dalle grandi agenzie spaziali (1h06’55”).
L'ESA a caccia di idee. La stessa ESA, ha ricordato del Monte, dispone di incubatori pronti a supportare e finanziare chi ha idee valide in campo aerospaziale ma non dispone delle risorse per realizzarle. (1h20’50”)
L’esperto ha concluso il proprio intervento spiegando come si potrà sostenere economicamente una colonia spaziale (1h25’20”).
CERCATORI di buchi neri. Filippo d’Ammando ha poi parlato del proprio lavoro a caccia di buchi neri (1h30’00”).
Ha spiegato come è stata realizzata (forse) la prima fotografia di un buco nero e del perchè sia così importante comprenderne l’origine (1h31’00”). E ha chiarito alcuni aspetti teorici e pratici di un ipotetico viaggio nel tempo attraverso un buco nero (1h36’42”: attenzione, contiene un piccolo spoiler sul film “Interstellar”).
E domani? Umberto Guidoni ha ripercorso la storia dell’esplorazione spaziale, dal primo storico volo di Gagarin ai giorni nostri (1h43’00”) e ha raccontato la propria esperienza di vita quotidiana a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (1h44’38”).
E il futuro? Che cosa ci riserva (1h50’00”)? Guidoni immagina, nel giro di qualche secolo, viaggi di sola andata verso nuovi mondi paragonabili a quelli che caratterizzano le migrazioni dei nostri antenati verso nuovi continenti (1h57’30”).
«Perché la Terra è la culla dell’umanità, ma non si può vivere sempre nella culla» ha concluso l’astronauta.