Il terzo incontro della tappa torinese di Panorama d’Italia è stato dedicato allo spazio: il direttore di Focus Jacopo Loredan, insieme a Francesca Cerruti (ab medica), David Avino (Argotec), Tommaso Ghidini (ESA) e all’astronauta Umberto Guidoni hanno accompagnato il pubblico in sala alla scoperta del futuro dell’esplorazione del cosmo.
Chirurgia robotica. L’incontro è stato aperto da Francesca Cerruti che ha presentato da Vinci, uno dei robot chirurghi più avanzati al mondo: ha spiegato come il compito di queste macchine non sia quello di sostituire il medico in sala operatoria ma di amplificarne le capacità (vedi intervista a fondo pagina).
Non solo: questi robot sono utilissimi per l’addestramento dei chirurghi perché permettono loro di far pratica in un ambiente virtuale anche su interventi particolarmente complessi. Purtroppo però la telemedicina (e Da Vinci) non potrà essere utilizzata per andare su Marte, perché nelle comunicazioni con il pianeta rosso ci sono 40 minuti di ritardo. Si pensa allora di mandare un chirurgo in carne e ossa, pronto a intervenire con l’aiuto di un robot, se necessario.
Vivere sulla luna. Umberto Guidoni, il primo astronauta italiano ad andare sulla ISS, ha fatto una panoramica sui pianeti del nostro Sistema Solare, soffermandosi su quelli potenzialmente più idonei ad ospitare la vita: Marte ma anche Europa, una delle lune di Giove.
Stampa 3d spaziale. Tommaso Ghidini ha parlato del contributo dell’ESA alla colonizzazione di Marte: uno dei progetti ai quali sta lavorando l’Agenzia Europea è la realizzazione di robot muratori, che utilizzando un processo di stampa 3D saranno in grado di costruire edifici e strutture sul pianeta rosso utilizzando come elemento base le polveri raccolte in loco.
Un primo test potrebbe essere effettuato sulla Luna nei prossimi anni.
Ghidini ha poi spiegato l’importanza del riciclo spaziale in questo tipo di missioni cioè la possibilità di recuperare i materiali non più utilizzabili, per esempio le plastiche delle capsule utilizzate per lo sbarco, per dar loro nuova vita e trasformarle in qualcosa di utile ai primi coloni marziani.
Vicini scomodi. David Avino si è soffermato sui problemi psicologici correlati a missioni così lunghe come lo sbarco su Marte: la convivenza prolungata in ambienti angusti e lo stress di un viaggio di questo tipo sono tra le principali difficoltà che i cosmonauti diretti sul pianeta rosso si troveranno ad affrontare.
Ma quando andremo davvero su Marte? Non lo sappiamo ancora, ma il 15 settembre 2035 è una data che affascina gli scienziati: quel giorno infatti Marte sarà nel momento di massima vicinanza al nostro pianeta.
La vita nello spazio. Guidoni ha poi ripercorso la storia dell’esplorazione spaziale, da Gagarin ai giorni nostri, e ha spiegato come si vive quotidianamente nel cosmo.
Ha raccontato come vedere la Terra da lassù aiuti a prendere consapevolezza di come stiamo trattando il nostro pianeta: dallo spazio le ferite inferte da deforestazione o inquinamento sono infatti molto ben visibili.
L’astronauta ha poi risposto ad alcune delle curiosità più frequenti relative alla vita degli astronauti nello spazio: come funziona il bagno?
L’incontro è stato chiuso da alcune ipotesi decisamente suggestive su quale sarà il futuro dell’uomo su Marte: stimolato dalle domande del pubblico in sala Tommaso Ghidini ha spiegato come nel giro di un migliaio di anni l’uomo potrebbe essere in grado di ricreare su Marte un’atmosfera simile a quella della Terra, e renderlo così davvero abitabile.
L'intervista a Francesca Cerruti (ab medica) e a Cristian Fiori sul sistema "da vinci"