Il Giappone ha ancora rinviato la sua missione lunare prevista per la notte del 28 agosto. Un telescopio spaziale a raggi X di nuova generazione e una sonda lunare sperimentale che dovrà atterrare sulla Luna erano pronti per essere lanciati. Il decollo sarebbe dovuto avvenire con un razzo H-2A, ma forti venti in quota obbligato i tecnici del centro di controllo a rimandare la partenza, per il momento, a data da definire.
Il telescopio a raggi X. La missione di "Imaging e Spettroscopia a Raggi X", o XRISM in breve (si pronuncia "crism") è una collaborazione tra l'Agenzia spaziale giapponese JAXA, la NASA e l'ESA, l'Agenzia spaziale europea.
I telescopi a raggi X devono essere posizionati nello spazio poiché l'atmosfera terrestre blocca la maggior parte di questa lunghezza d'onda. Le osservazioni nei raggi X consentono agli astronomi di studiare alcuni degli oggetti più caldi e più grandi dell'Universo e le forze gravitazionali più potenti, come quelle indotte dai buchi neri.
«Alcuni fenomeni che speriamo di studiare con XRISM includono le conseguenze di esplosioni stellari e getti di particelle alla velocità della luce che vengono lanciati da buchi neri supermassicci nei centri delle galassie», ha affermato Richard Kelley, ricercatore principale di XRISM della NASA.
Ci sono due strumenti principali a bordo di XRISM: Resolve, che eseguirà la spettroscopia a raggi X, ossia l'analisi di tutte le lunghezze d'onda che rientrano nei raggi X, uno strumento raffreddato vicino allo zero assoluto mediante elio liquido, e Xtend, una fotocamera che riprenderà il cosmo dandocene una visione a raggi X.
In 4 mesi verso la Luna. A bordo del razzo H-2A però, c'è anche SLIM, abbreviazione di "Smart Lander for Investigating Moon". Si tratta di una navicella spaziale leggera, dal peso di 700 chilogrammi, progettata per dimostrare la validità di sistemi di navigazione e atterraggio su terreni lunari accidentati.
In altre parole i giapponesi vogliono mettere a punto una tecnologia che faccia atterrare le sonde esattamente nel punto in cui si desidera, senza che i computer di bordo delle sonde, in fase di atterraggio, cerchino luoghi senza massi o crateri che spesso fanno allontanare il punto di atterraggio anche di chilometri rispetto a quello stabilito.
Si avrà così modo di far atterrare sonde sulla Luna dove si vuole esattamente. La navicella utilizzerà una traiettoria a risparmio di carburante, ossia non eseguirà una traiettoria diretta alla Luna, ma allungherà ruotando attorno alla Terra.
Questo finché non verrà catturata dalla gravità lunare che, orbita dopo orbita, l'avvicinerà al satellite fino al punto di atterraggio. Per questo impiegherà circa quattro mesi per raggiungere la Luna.