Il 9 settembre il primo di 12 volontari si sdraierà su un letto, dove rimarrà per 60 giorni. Ma non sarà una rilassante quanto eccentrica esperienza. Quegli uomini, col passare dei giorni, sperimenteranno invece una serie di alterazioni fisiche paragonabili a quelle subite dagli astronauti in assenza di gravità.
60 giorni a testa in giù. L’esperimento, condotto al Centro Aerospaziale Tedesco (DLR) è il primo del genere per l’Esa, che non ha mai finora tenuto un "equipaggio" sdraiato per così tanto tempo. E non basta: la prima oggettiva difficoltà per gli astronauti terrestri sarà costituita dalla particolare postura, con la testa più in basso dei piedi - i letti sono inclinati all'indietro di 6°.


Il gruppo sarà seguito da medici di varie specializzazioni, che seguiranno costantemente ogni alterazione - a partire da quelle dell'apparato muscolare, probabilmente il più sofferente, ma saranno tenuti sotto controllo sia gli aspetti fisiologici sia quelli psicologici. Per la motricità, i volontari dovranno mettere alla prova una nuova generazione di macchine per esercizi ginnici che dovrebbero compensare almeno alcune conseguenze dell'immobilità forzata.
Da due settimane i volontari sono stati posti in una specie di isolamento e vengono già sottoposti ad esami che saranno poi confrontati con quelli fatti durante l'esperimento e nei 15 giorni successivi.
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