Mentre la Stazione spaziale internazionale viaggiava sopra l'Africa, l'astronauta Christina Koch scattava 400 fotografie immortalando una danza di luci al ritmo di uno scatto ogni 1,65 secondi. Un time-lapse di soli 11 minuti, ma sufficienti perché l'ISS percorra più di 5.000 km, cambiando il panorama sottostante e il punto di vista del cielo.
Le luci delle città africane sono striature di puntini bianchi e gialli, mentre le luci arancioni sono causate da incendi in Angola e in Congo. Invece le macchie bianco-bluastre sono le nuvole illuminate dai numerosi lampi temporaleschi. La direzione delle striature luminose a terra è la stessa della ISS: dal Sudafrica verso il Mar Rosso.


Smarrire l'orientamento. Ancora più interessanti sono le luci della volta celeste. A differenza di un classico star-trail, questo time-lapse non si basa sulla rotazione della Terra, ma sulla rotazione della Stazione spaziale attorno alla Terra: la ISS infatti espone al nostro pianeta sempre la stessa faccia e ciò fa in modo che, ad ogni giro della Terra (ogni 90 minuti), corrisponda una "capriola" della stazione spaziale. Il risultato sarà che la stella al centro del turbinio non sarà quella perpendicolare alla rotazione terrestre (la stella polare), ma quella perpendicolare alla rotta della ISS.

Nel cielo stellato ci sono però ben due intrusi. Il primo è l'airglow, ovvero la luminescenza verde-gialla emessa dalla nostra atmosfera. Circonda la Terra ed è ben visibile dallo Spazio. Il secondo sono i satelliti artificiali, le cui tracce discordano da quelle delle stelle fisse. Due di loro sono ben visibili nell'angolo di cielo in basso a sinistra.
Caught the @SpaceX #Dragon flying away over the Canadian Rocky Mountains after being attached to @Space_Station for about a month. It’s bringing dozens of scientific experiments that we worked on back to Earth for further analysis and reporting of results. pic.twitter.com/NxOPl4rvrI
— Christina H Koch (@Astro_Christina) August 27, 2019
Sempre in movimento. In quest'altra immagine scattata dall'astronauta Christina Koch è mostrata una capsula Dragon a 400 km sopra le montagne rocciose canadesi. Sono ovviamente gli abitanti della ISS a occuparsi dell'aggancio e del trasferimento del contenuto della capsula: lungi dall'avere giornate libere per dedicarsi alla fotografia, l'astronauta è anche magazziniere. Non solo: Christina Koch e Jessica Meir hanno appena cambiato le batterie delle ISS in un'EVA tutta al femminile.