Per ora, il pericolo è molto remoto: una probabilità su mille. Ma il rischio potrebbe aumentare nel 2182, quando l'asteroide (1019955) 1999 RQ36, un enorme roccia cosmica delle dimensioni di poco inferiori ai 600 metri, passerà abbastanza vicino al nostro pianeta da rischiare di colpirlo.
Quella dei Potentially Hazardous Asteroids (PHA), una classe di piccoli asteroidi le cui orbite sono molto prossime (in termini astronomici) a quella della Terra, è una minaccia ricorrente. Gli asteroidi classificati come PHA sono oggetti con diametro grosso modo superiore ai 100 metri e con un’orbita che li porta ad una distanza inferiore ai 7,5 milioni di chilometri (0,05 Unità Astronomiche) dalla Terra. Fino ad oggi ne conosciamo 1.140 e, tanto per dare un’idea, nei prossimi quattro mesi almeno 17 di questi transiteranno a breve distanza dal nostro pianeta (vedi il sito web http://www.spaceweather.com). Si tratta quindi di piccoli corpi planetari che possono venirsi a trovare pericolosamente vicini a noi, tanto da avere remote, ma non nulle, probabilità di impatto, con le prevedibili conseguenze disastrose per la Terra.
Rappresentazione artistica dell'impatto di un asteroide sulla Terra.
Archiviato per adesso Apophis e vari suoi simili, ecco che ne spunta un altro che risulta avere 1 probabilità su 1.000 (per la precisione 0,92 su 1.000) di impattare la Terra entro il 2200.
L’orbita di 1999 RQ36 è ormai ben conosciuta, essendo stata determinata attraverso quasi 300 osservazioni telescopiche e 13 radar (queste ultime, in particolare, sono molto più affidabili e permettono di calcolare i parametri orbitali in maniera estremamente precisa). Proprio il fatto di conoscere molto bene l'orbita dell'oggetto in questione, porta a prendere sul serio la previsione: secondo i risultati delle simulazioni orbitali al computer per i prossimi 200 anni, è risultato che nel periodo 2060-2080 la pericolosità dei passaggi ravvicinati di 1999 RQ36 aumenterà di circa 10.000 volte rispetto a quella attuale. Ci sarà poi un ulteriore incremento nel passaggio del 2162, un successivo calo di pericolosità, ma un picco nel 2182, anno con la maggiore probabilità di collisione, per la precisione il 24 settembre.
Sapere oggi se realmente l'impatto ci sarà o meno è impossibile, e ciò a causa del fatto che l'asteroide è piccolo ed è pertanto soggetto all'effetto Yarkovsky, una sorta di “effetto razzo” dovuto all’emissione di radiazione infrarossa termica dalla parte “pomeriggio” dell'emisfero illuminato, come risposta al riscaldamento della superficie dell’oggetto da parte della radiazione solare. Si tratta di un effetto che produce delle conseguenze sulle orbite difficilmente prevedibili, se non dopo un lungo periodo di osservazioni. Tale effetto può modificare l'orbita di un piccolo asteroide quanto basta per farlo finire dove non si prevedeva sulla base dei classici calcoli orbitali, che tengono conto dei soli influssi gravitazionali del Sole e dei pianeti maggiori. Soltanto un lungo e continuo periodo di osservazione potrà permetterci di stabilire se l'impatto ci sarà oppure no.
Come fanno notare i ricercatori dell’Università di Pisa e dell’Università di Valladolid (Spagna) che hanno condotto lo studio, sarà fondamentale sapere entro il 2080 o, meglio ancora entro il 2060, se le probabilità che questo piccolo asteroide impatti contro la Terra sono concrete, infatti, entro quel periodo sarà relativamente semplice poter attuare eventuali procedure per deviarne l'orbita quel tanto che basta per scongiurare la collisione.
Se fossimo oggi nel 2080 e l'impatto fosse certo, con le tecnologie attualmente a nostra disposizione non potremmo fare pressoché nulla per evitarlo. La collisione con il nostro pianeta con un oggetto di queste dimensioni, se l'impatto avvenisse sulle terre emerse, provocherebbe un cratere del diametro compreso tra 5 e 10 km e avrebbe effetti devastanti e potrebbe influire pesantemente sull'ecosistema del nostro pianeta.
1999 RQ36 dovrà essere tenuto sotto continua e stretta osservazione, perché i dati ricavati da un suo passaggio in prossimità della Terra possono variare in modo sostanziale la sua traiettoria. L’asteroide si trova adesso in congiunzione con il Sole e sarà di nuovo osservabile la prossima primavera.
L’asteroide 1999 RQ36 ha dimensioni pari a circa il doppio dell’ormai famoso Apophis, che come probabilità di impatto con la Terra è quotato a 1 su 250.000 nel 2036 (ridotto rispetto ai calcoli precedenti che lo davano a 1 su 45.000). Comunque l’asteroide Apophis dovrebbe aver un incontro ravvicinatissimo (il più ravvicinato) con la Terra, venerdi 13 Aprile 2029, passando a meno di 30.000 km dalla superficie terrestre, al di sotto delle orbite dei satelliti geostazionari, e sarà visibile ad occhio nudo.