In questa immagine satellitare dell'Egitto settentrionale possiamo ammirare il delta del Nilo con un aspetto forse diverso da quello a cui molti di noi sono abitutati, cioè quello in cui ricorda un rigoglioso fiore verde che sboccia tra i toni marroni del deserto circostante.
Invece quando lo scorso 7 gennaio 2024 il satellite Terra della NASA (un satellite eliosincrono lanciato nel 1999 per raccogliere dati sui sistemi biochimici ed energetici del nostro Pianeta) ha sorvolato quest'area, il delta del Nilo era coperto da un vaporoso strato di nuvole basse.
Qui i terreni fertili del delta favoriscono diverse colture, come riso, cotone e mais. Eppure le terre coltivabili sono sempre più scarse in questa regione arida, perché la popolazione dell'Egitto cresce e gli agricoltori devono competere con l'espansione delle città.
Non è una rarità. La nebbia si forma più frequentemente sopra il delta in autunno e in inverno. Secondo i dati raccolti in oltre 20 anni dall'Università di Al Azhar del Cairo, l'aeroporto internazionale di Borg El Arab, vicino ad Alessandria, ha registrato la presenza di nebbia circa il 10 percento dei giorni nei mesi di novembre, dicembre e gennaio. Di solito questa nebbia invernale si forma sopra il delta al mattino e può durare diverse ore. Questo accade quando i venti sono deboli, l'umidità relativa è alta e le temperature sono comprese tra i 10 e i 15 gradi centigradi.
Alcuni ricercatori hanno sperimentato tecnologie per "catturare" questa umidità. La "raccolta" della nebbia prevede l'uso di una rete a maglie stabilizzata tra due pali che cattura gocce di acqua dolce mentre il vento spinge la nebbia attraverso di essa.