Questa proprio non ci voleva. Stavamo già assaporando l’ebbrezza del collegamento wireless a bordo degli aerei, ma si è scoperto che i terroristi stanno escogitando un modo per sfruttare il Wi-Fi per fare esplodere ordigni a distanza. È la fine del web ad alta quota?
“Il detonatore della bomba era collegato alla SIM di un telefono”
Pacco bomba – Si è trattato con tutta probabilità solo di una prova per saggiare i sistemi di sicurezza e le autorità stanno ancora indagando. Venerdì scorso, però, una bomba nascosta in una cartuccia per stampanti laser, e collegata a telefono cellulare, è stata ritrovata in un centro di smistamento FedEx a Dubai in arrivo dallo Yemen e diretta a Chicago negli Stati Uniti. E pare che il pacco, prima di fare scalo negli Emirati Arabi Uniti, abbia viaggiato a bordo di ben due voli di linea.
Sim esplosiva - Secondo le autorità, la cartuccia era ricolma di tetranitrato di pentaeritrite (Petn), lo stesso esplosivo usato per il fallito attentato del giorno di Natale 2009 a bordo di un aereo diretto negli Stati Uniti. Il pacco, tra l’altro, era confezionato in modo professionale con il circuito elettrico collegato alla scheda SIM di un cellulare nascosto nella stampante. Tutti gli indizi fin qui raccolti portano a organizzazioni terroristiche come al Qaida. L’Fbi teme purtroppo che non si tratti di un episodio isolato.
Basta un sms – Questa nuova strategia del terrore non solo mette a rischio l’incolumità dei passeggeri, ma anche uno dei “lussi” che erano recentemente entrati in cabina, ossia il collegamento Wi-Fi. Il fatto che il circuito di detonazione della bomba fosse collegata alla Sim di un telefono significa che per innescarla sarebbe bastata una telefonata o persino un sms. E sappiamo tutti che una connessione wireless a bordo di un aereo rende questa eventualità più che possibile.