Scienze

Vulcani - Stromboli: l'eruzione del 3 luglio 2019

Eugenio Privitera, direttore dell'Osservatorio Etneo dell'Ingv, pur affermando che il fenomeno potrebbe essere concluso, sottolinea che non è possibile fare previsioni.

Stromboli, Isole Eolie: «Le due esplosioni che alle 16:46 di mercoledì 3 luglio 2019 hanno scosso lo Stromboli sono tra le più forti mai registrate da quando è attivo il sistema di monitoraggio del vulcano, cioè dal 1985», dichiara a RaiNews Eugenio Privitera, direttore dell'Osservatorio Etneo dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv): «simili attività, definite parossistiche, a indicare la fase esasperata di un evento, erano state registrate nel 2003 e 2007. Sono fenomeni abbastanza rari, perché lo Stromboli è caratterizzato da un'attività continua ma a bassa energia. Il fenomeno esplosivo si può considerare sostanzialmente concluso - afferma Privitera - ma non è possibile prevedere se ci saranno delle repliche, perché non esistono segnali precursori che annunciano questi eventi. Sono fenomeni imprevedibili, di conseguenza non si possono fare scenari».

4 luglio 2019, le note dell'Ingv sull'attuale attività eruttiva dello Stromboli: esplosioni di modesta energia ogni 25-35 minuti, con espulsione di bombe, ceneri e lapilli che ricadono attorno all'area craterica (attività persistente); violente e improvvise esplosioni, con espulsione di materiale incandescente che ricade sulla porzione sommitale dell'isola. Più raramente, violentissime esplosioni con espulsione di materiale incandescente e litici che ricadono in aree molto vaste, fino a danneggiare i due villaggi dell'isola, accompagnate occasionalmente da flussi piroclastici; flussi lavici originati dai crateri sommitali, che discendono le pareti della Sciara del Fuoco.

4 luglio 2019
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