A oltre 6 mesi dalla sua scomparsa, ancora non c'è traccia del volo MH370 della Malaysia Airlines, sparito dai radar l'8 marzo scorso, mentre trasportava 239 persone da Kuala Lumpur a Pechino. In compenso le ricerche nel tratto di mare dove l'aereo potrebbe essersi inabissato stanno rivelando dettagli inaspettati su una porzione di fondale oceanico fino ad oggi semisconosciuta.
Un nuovo atlante. Canyon vertiginosi, vulcani antichissimi, imponenti dorsali stanno emergendo dalle scansioni 3D ad alta definizione rilasciate dall'Australian Transport Safety Bureau (ATSB), che sta realizzando una mappa del pavimento oceanico dell'Oceano Indiano meridionale per poter proseguire le ricerche con maggiore facilità.
Dove si cerca. Gli ultimi "ping", ossia deboli segnali di aggancio tra il Boeing e un satellite, hanno aiutato a circoscrivere l'area in cui potrebbe trovarsi il relitto a un tratto di fondale di 60 mila chilometri quadrati, a circa 1800 chilometri dalle coste australiane. Un'area di ricerca prioritaria (priority search area, appunto) ancora molto estesa, grande quasi quanto la Croazia.
Queste profondità marine erano rimaste, finora, totalmente inesplorate: esistono mappe di Marte più dettagliate. Eppure conoscerne la conformazione è di importanza cruciale, per evitare che i veicoli subacquei impegnati nelle ricerche incontrino ostacoli inaspettati.

Canyon e dorsali. Le prime esplorazioni con cavi sottomarini lunghi 10 chilometri hanno rivelato la presenza, nella priority area, di montagne sottomarine (i resti di antichi vulcani), fosse profonde 1400 metri e rilievi di 300 metri di quota.


"Alpi" indiane. Le ricerche si concentrano intorno al Broken Ridge, una catena montuosa sommersa vecchia 100 milioni di anni, lunga 5 chilometri per 1,5 chilometri di altezza media, che ricorda la Dorsale Medio Atlantica che divide Europa e America. «Il terreno nell'area intorno a Broken Ridge fa sembrare le Alpi europee semplici colline» ha commentato Simon Boxall del National Oceanography Centre britannico.
Si continua a cercare. La speranza è che questi rilievi batimetrici possano aiutare ora a trovare tracce dell'aereo o del carburante perso durante un possibile impatto con l'acqua. Finora la risoluzione è stata troppo bassa, e l'area troppo estesa per avere concrete speranze di ritrovarlo.