Scienze

Vicino un catastrofico terremoto in Italia (lo dicono le statistiche)

Il professore universitario Marco Mucciarelli, che ha la cattedra di Sismologia Applicata presso la Scuola di Ingegneria dell'Università della Basilicata ed...

Il professore universitario Marco Mucciarelli, che ha la cattedra di Sismologia Applicata presso la Scuola di Ingegneria dell'Università della Basilicata ed è direttore del Centro Ricerche Sismologiche dell'Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (OGS) riporta nel suo blog una interessante osservazione sulla sismicità prossima ventura della nostra Penisola, che riporto integralmente. “Recentemente il Capo Dipartimento della Protezione Civile ha richiamato l'attenzione sul fatto che potrebbe essere imminente un evento sismico catastrofico in Italia (tipo Friuli o Irpinia, per richiamare i più recenti). Ci sono state reazioni scomposte, da chi ha gridato all'inutile allarmismo a chi si meraviglia visto che si ripete sempre che i terremoti non si possono prevedere. Non si tratta però di previsione (luogo, data e magnitudo precisi) quanto di una stima molto ragionevole. In Italia ci sono stati tra il 1100 ed oggi 59 terremoti catastrofici (con magnitudo maggiore o uguale a 6.3). La loro distribuzione nel tempo è quella della figura qui a fianco (cliccaci sopra per ingrandirla).
I più violenti terremoti che hanno colpito la Penisola italiana
Il conto della serva ci dà una media di un terremoto ogni 900/59=15,25 anni. Ora, il terremoto dell'Irpinia nel 1980 è stato l'ultimo di questa classe di eventi, ormai 33 anni fa. Sono quindi passati più del doppio della media degli anni da quel terremoto, e già questo sarebbe preoccupante. Le cose diventano ancora più serie se si valuta come sono distribuiti gli anni trascorsi tra due terremoti catastrofici. Se guardiamo, infatti, quante volte ci sono stati intervalli più corti di 33 anni scopriamo che sono stati il 90%. Dovremmo essere molto fortunati per sperare che terremoti così forti ritardino ancora molto. Tra l'altro, 6 di questi 7 "ritardatari" sono avvenuti prima del 1600 e non possiamo escludere di esserci persi le informazioni su qualche terremoto storico. Se guardiamo i casi dopo il 1600 c'è solo un intervallo più lungo dell'attuale, i 38 anni tra il terremoto dell'Irpina del 1930 ed il terremoto del Belice del 1968. Quindi siamo vicini al periodo più lungo senza terremoti catastrofici da quando la memoria storica e completamente affidabile. Un terremoto entro un anno?
E circa le voci che girano su un forte terremoto al Sud entro due anni? (in realtà la voce è uscita l'anno scorso e quindi sarebbe rimasto solo un anno). Vogliamo accettare la scommessa? Ragioniamo come un bookmaker. Qual'è la possibilità che per puro caso ci sia un forte terremoto al Sud nei prossimi due anni? Definiamo terremoti forti quelli con magnitudo superiore a 5.5, ovvero quelli con elevata probabilità di fare danni e feriti. Di questi eventi ce ne sono stati tra il 1000 ed il 2012 ben 250, quindi circa uno ogni 4 anni. La probabilità che ne venga uno in due anni la possiamo assumere attorno al 50%. E dove avverrà? Al Nord o al Sud? Dividendo brutalmente l'Italia in due metà quasi uguali a Nord e a Sud del 43°parallelo, si vede che al Sud sono capitati il 60% dei terremoti forti. La probabilità che al Sud capiti un terremoto forte in due anni qualsiasi (inclusi quindi i prossimi due) è pari al 60% del 50%, ovvero al 30%. Non è una probabilità bassa per scommettere”. Pur sapendo che le statistiche sono sempre da valutare con le pinze, direi che l’analisi fatta da Mucciarelli dovrebbe essere presa seriamente in esame dalla Protezione Civile e da chi ci governa.

14 giugno 2013 Luigi Bignami
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