Un piccolo verme nematode eramfrodita cambia sesso e diventa maschio. Confermando l’importanza della riproduzione sessuata e mostrando come i geni possono cambiare al modificarsi dell'ambiente.
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Un nematode che da ermafrodito è diventato maschio. La freccia più larga mostra la coda del maschio, quella più stretta la gonade maschile e le punte triangolari indicano lo sperma. Foto: © Science. |
Essere maschio può essere vantaggioso per la sopravvivenza delle specie. Almeno per il nematode (C. elegans), un minuscolo verme che in natura si presenta come maschio (provvisto di un cromosoma X e nessun Y) oppure come ermafrodita (con due cromosomi X), cioè capace di riprodursi da solo. In quest'ultimo caso sarebbe autosufficiente, capace di portare avanti da solo la specie a un ritmo più elevato (le popolazioni asessuate aumentano infatti il numero di individui a velocità doppia). Dunque senza l'aiuto dei maschi.
Ma in una nuova ricerca, recentemente pubblicata su Science, alcuni ricercatori americani dimostrano che i nematodi nati dall'accoppiamento tra un ermafrodita e un maschio sono capaci di adattarsi meglio alle modifiche dell'ambiente. In particolare, se privati di buona parte del cibo e sottoposti a un cambiamento chimico dell'habitat, possono cambiare sesso e trasformarsi in maschi. Circa la metà dei vermi ermafroditi su cui è stato condotto l'esperimento hanno perso un cromosoma X, trasformandosi in maschi, più forti e longevi e soprattutto con la capacità di passare i propri geni nella riproduzione.
(Notizia aggiornata al 11 novembre 2003)