Scienze

Uragano Dorian: la seconda tempesta atlantica peggiore di sempre

Il ciclone passato alla categoria 3 è fermo sopra le Bahamas con raffiche di vento fino a 195 km orari, e onde di tempesta potenzialmente mortali. Si attende di capire il suo percorso sulla costa USA, ma è ancora molto difficile fare previsioni. 

L'uragano Dorian è al momento stazionario appena più a nord dell'isola di Grand Bahama, con venti sostenuti di 195 km orari. Nella giornata di oggi, martedì 3 settembre, dovrebbe dirigersi verso nordovest per avvicinarsi prima alla costa orientale della Florida (da stasera a mercoledì sera), poi alla Georgia e alla Carolina del Sud (mercoledì sera-giovedì), quindi vicino o sopra la Carolina del Nord (giovedì pomeriggio-sera).

Sull'isola di Grand Bahama, abitata da circa 50 mila persone, si sono registrati nelle scorse ore venti di 280 km orari, con punte isolate di 355 km orari. Le prime notizie dalle Isole Abaco, nelle Bahamas del nord, parlano di case con parte del tetto scoperchiato, per metà sommerse dall'acqua, e di 5 vittime accertate.

Pericolo inondazioni. Secondo uno degli ultimi bollettini del National Hurricane Service americano, su Grand Bahama sono ancora previste ondate di tempesta (cioè acque marine spinte all'interno dai venti) di 3-5 metri più alte rispetto ai normali livelli delle maree. Questo muro d'acqua si sta riversando da ieri sulle coste con un potenziale distruttivo, e la combinazione tra alta marea e passaggio di Dorian sta spingendo l'inondazione anche in zone più interne, normalmente ritenute sicure. Il Primo Ministro delle Bahamas Hubert Minnis ha detto che in alcune aree non si distingue l'inizio della strada dall'inizio dell'oceano. Anche l'aeroporto internazionale di Grand Bahama sarebbe inondato, mentre in tutto il Paese ci sarebbero già 13 mila case allagate o danneggiate.

L'incognita percorso. Anche se le Bahamas soffriranno probabilmente la maggiore devastazione, ci si chiede quando e dove Dorian colpirà sulla costa degli Stati Uniti, dove la densità abitativa è estremamente più alta e, con essa, anche il potenziale letale. Dorian risulta al momento stazionario e leggermente indebolito: è passato dalla categoria 5 alla categoria 3 nella scala Saffir-Simpson, che misura l'intensità dei cicloni tropicali. Le tempeste di questo grado sono in grado di abbattere alberi e strutture mobili, e di sollevare inondazioni costiere 3-5 ore prima dell'approssimarsi del centro dell'uragano. I venti distruttivi di Dorian si estendono fino a 75 km dal suo "occhio".

I meteorologi trovano estremamente difficile prevedere il percorso della tempesta per via del suo vasto "cono di incertezza" (il margine di incertezza sulla futura traiettoria).

Venti distruttivi e onde di tempesta potenzialmente mortali potrebbero colpire la costa orientale della Florida a metà della settimana, se Dorian dovesse spostarsi leggermente più a sinistra di quanto attualmente previsto: ma a differenza di quanto annunciato qualche giorno fa, la tempesta potrebbe anche risparmiare gran parte dello stato, tenendosi a una trentina di km dalla costa e rovesciandosi invece a terra su Georgia e Carolina del Sud.

Decisioni in tempo reale. Il governatore della South Carolina ha ordinato l'evacuazione di circa un milione di persone residenti sulla costa, mentre la Georgia ha evacuato soltanto alcuni tratti. La Florida ha chiuso le scuole ed evacuato alcune aree costiere, mentre si attendono i dispacci aggiornati di ora in ora: ogni minima variazione di percorso potrebbe avere effetti catastrofici e non è possibile farsi trovare impreparati.

Gli ultimi istanti in spiaggia per una resistente di Amelia Island, nella Florida settentrionale, prima che Dorian raggiunga la costa. Vedi anche: bombardare gli uragani, ecco perché è una pessima idea © Maria Alejandra Cardona/Reuters

Record negativi. Dorian è il secondo peggiore uragano mai registrato sul bacino atlantico dal 1980 (l'anno dell'uragano Allen) ad oggi, e i suoi venti a terra sono i più intensi mai osservati dal 1935. L'area di bassa pressione al suo interno è la quinta più bassa mai individuata su questa regione, e ad accrescere la preoccupazione c'è l'estrema lentezza della tempesta, che farà parlare di sé per tutta la prima settimana di settembre.

Qui sotto, l'uragano Dorian visto dalla Stazione Spaziale Internazionale:

3 settembre 2019 Elisabetta Intini
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