Che gli uomini moderni e quelli di Neanderthal condividano una parte della sequenza di DNA non lo nega più nessuno. In dubbio era il perché noi e i nostri lontani cugini avessimo una parte del patrimonio genetico in comune. Secondo una proposta, la nostra specie si è evoluta da una piccola popolazione africana da cui sono derivati anche i neanderthaliani; per questo un po’ del DNA è simile tra noi e loro. Altri pensano invece che tra noi e l’altra specie ci siano stati, dopo la nostra origine come specie e anche dopo che siamo usciti dall’Africa e arrivati in Europa, veri e propri accoppiamenti con (conseguente) scambio di geni.
Uno studio di due genetisti delle università di Edinburgo, UK, e Wageningen, in Olanda, ha usato un complesso metodo statistico per chiarire il dilemma. Frammentando l’intero genoma dell’uomo e del Neanderthal in pezzetti più piccoli, i ricercatori sono stati in grado di confrontarli e arrivare alla conclusione a loro parere più probabile: che uomini e Neanderthal si accoppiarono dopo l’uscita dell’Africa, in Europa e in Asia occidentale. Il risultato è che in una parte del patrimonio genetico della specie dominante (noi) ci sono rimasugli (dall’1 al 4%, ma c’è chi dice di più) del genoma del Neanderthal.