Il bosone di Higgs potrebbe distruggere l'Universo. Pare infatti che ci sia una possibilità che questa particella sia già "collassata" in un angolo remoto del nostro Universo, e che questo evento abbia prodotto una bolla di energia negativa in espansione capace di avvolgere ogni cosa, distruggendola.
È l'ipotesi di cui si parla, anche se sembra contraddire quella predominante sulla fine del tempo e dello spazio basata sul Modello Standard dell'Universo, che racconta invece che l'Universo morirà lentamente, dopo che tutte le stelle e le galassie si saranno trasformate in particelle subatomiche e si saranno allontanate tra loro in spazi infiniti.
Aspettative di vita. Lo studio da poco pubblicato su Physical Review D ha proposto una nuova stima per la durata di vita dell'Universo: l'ultimo atto dovrebbe essere tra 10^139 (1 seguito da 139 zeri) anni. Abbiamo guadagnato qualche eone: la precedente stima poneva la fine dei giochi da qui a 10^100 anni.
Per arrivare a questo risultato Anders Andreassen, William Frost e Matthew Schwartz, del dipartimento di fisica della Harvard University, hanno dato fondo a tutte le nostre conoscenze sulla massa delle particelle (quelle descritte dal Modello Standard) e sulle loro interazioni, compreso naturalmente il bosone di Higgs, la particella che dà la massa a tutte le altre.
Lo strano bosone. Tuttavia sappiamo anche che il valore della massa del bosone di Higgs (che corrisponde a un'energia di circa 125 gigaelettronvolt), potrebbe non essere il valore più basso possibile per questa particella, ma un punto di stabilità, e che potrebbe cambiare in un qualsiasi momento.
Il concetto è davvero molto complesso, ma provate a immaginare la questione con una ipotetica particella Higgs ferma sul fondo di una valle: questo è l'attuale punto di stabilità, ovvero l'attuale massa.
Al di là di una collina c'è però una valle più profonda che, nel nostro panorama immaginario, corrisponderebbe a una massa e a un'energia potenzialmente inferiore, che il bosone potrebbe assumere. Comunque, la nostra particella non può spostarsi da una valle all'altra: deve restare bloccata nella sua configurazione attuale.
Questa immobilità vale però solamente per la particella: l'Higgs può infatti comportarsi anche come un'onda (fidatevi, lo dice la fisica subatomica), perciò non ha una posizione perfettamente definita e c'è qualche probabilità che scavalchi la collina e arrivi nella valle inferiore.
Allora, che succede? Abbandoniamo le valli e torniamo alla fisica. Poiché l'Higgs dà la massa a tutte le particelle dell'Universo, se la sua massa dovesse diminuire... destabilizzerebbe l'intero Cosmo: la chimica, la vita e tutto ciò che vi è nell'Universo verrebbe completamente cancellato.
Siccome l'Universo è immensamente grande (benché non infinito, per quanto ne sappiamo), non possiamo escludere che il collasso da un livello energetico a un altro, inferiore, sia già avvenuto. È questo che potrebbe produrre la famosa bolla di energia negativa in espansione alla velocità della luce.
Un giorno potrebbe raggiungerci e travolgere la nostra parte di Universo: «Nulla può viaggiare più veloce della luce, perciò la bolla non sarebbe anticipata da nulla, non la vedremo arrivare», afferma Andreassen. Arriverebbe e basta.