Un tipo di virus che si scopre essere molto diffuso nell'acqua della superficie oceanica era finora rimasto sconosciuto per alcune sue caratteristiche anomale, e appena scoperto si è scoperta anche la sua fondamentale funzione per il controllo delle popolazioni di batteri di cui si nutre.
Alcuni rappresentanti della nuova famiglia di virus, chiamata Autolykiviridae (da Autolico, un personaggio della mitologia greca capace di rubare a chiunque senza mai essere scoperto) sono stati isolati e studiati dagli scienziati del MIT di Boston e dell'Albert Einstein College of Medicine di New York.
Tipi strani. I virus sono i principali predatori dei batteri, e lo studio pubblicato su Nature (sommario) rileva come finora, nel teatro della regolazione di batteri marini, mancassero protagonisti importanti (vedi anche A non-tailed twist in the viral tale).
I nuovi arrivati sono privi della "coda" caratteristica della maggior parte dei virus batteriofagi catalogati e sequenziati. Inoltre, a differenza di altri virus che in laboratorio divorano i batteri in un giorno o due - un metodo che viene usato per capire con quali popolazioni virali si ha a che fare - gli Autolykiviridae agiscono più lentamente: la loro presenza in un campione si rivela soltanto dopo alcuni giorni. Per queste e altre ragioni erano finora passati inosservati.


Di bocca buona. I virus sono presenti in abbondanza sulla superficie degli oceani, da cui gli scienziati hanno prelevato i campioni: in ogni millilitro d'acqua se ne trovano oltre 10 milioni. Ma poiché, come spiegano i ricercatori, la maggior parte dei virus studiati in laboratorio ha la coda, e la maggior parte di quelli presenti in mare non ce l'ha, il team ha deciso di studiare una popolazione di virus senza coda nota per predare i batteri del genere Vibrio. Dopo alcuni test, il gruppo ha riscontrato che questi virus attaccavano decine di gruppi di batteri, e non solo uno o due come quelli provvisti di coda.
Più "corti". Anche la loro sequenza di DNA è anomala: solo 10.000 basi, molto più corta delle 40-50 mila di altri virus caudati. Infine, gli Autolykiviridae risultano appartenere a un'antica classe di virus definita da specifici capsidi (proteine) che racchiudono il loro DNA, della quale finora non si conoscevano queste abitudini predatorie. Per i ricercatori la nuova famiglia virale potrebbe essere diffusa anche in altri cicli biologici, come quello del carbonio, o persino essere presente nel bioma umano.