Può girare la chiave nella toppa e all’occorrenza chiudere (o aprire) un barattolo di marmellata, usando una certa forza. Ma anche tenere in mano un contenitore di polistirolo senza spappolarlo. È quello che riesce a fare il nuovo prototipo di mano sviluppato all’università di Southampton.
I ricercatori statunitensi hanno, infatti, messo a punto un arto capace riconoscere se un oggetto è liscio e scivoloso o fragile e regolare la sua presa di conseguenza. Tutto grazie ad alcuni sensori speciali posizionati su ciascuna punta delle dita, connessi a un sistema centrale che, elaborando i dati provenienti dai sensori, esercita la giusta pressione per non rompere, né far cadere l’oggetto.
Un giorno, secondo gli scienziati, si potrebbe trovare un modo per collegare la mano artificiale direttamente al cervello delle persone che hanno perso l'arto, per restituire loro una mano molto simile, nelle funzioni, a quella umana.
Foto: © Southampton University