Il tatto è uno delle primi sensi che sviluppiamo ed è molto complesso riprodurlo artificialmente. Adesso alcuni scienziati statunitensi sono riusciti a sviluppare una pellicola molto sensibile. Proprio come la punta di un dito.
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Le dita non servono solo per segnalare, ma anche per avere informazioni utili sugli oggetti da afferrare. Presto forse anche i robot... |
Se i robot finora non hanno mai avuto un gran tatto non è certo colpa loro… Ma forse i prossimi potranno essere più sensibili.
Ravi Saraf dell’università del Nebraska con il suo team ha, infatti, sviluppato una pellicola "tattile", capace di "sentire" gli oggetti allo stesso modo di un dito umano.
Un tocco luminoso
Il nuovo dispositivo, sviluppato da Saraf, è una pellicola mille volte più sottile di un foglio di carta. E quando "tocca" una superficie la pressione esercitata - anche la più leggera - provoca lo sfregamento delle particelle di cadmio di cui è composta. Questo determina un passaggio di corrente e l’emissione di una luce, un effetto conosciuto come “elettroluminescenza”. Più le particelle sono pressate e più luce emettono. Infine una macchina fotografica cattura la luce, riproducendo l’immagine di quello che la pellicola ha “sentito”.
Ma questo è Abramo Lincoln?
I sensori, inoltre, sono capaci di individuare i dettagli di una superficie piccola dallo spessore anche molto sottile, proprio come riescono a fare le punte delle nostre dita. Per dimostrarlo Saraf ha pressato contro il dispositivo una moneta da un centesimo di dollaro. Il risultato è stato l'immagine esatta del profilo del presidente statunitense Lincoln (e perfino le pieghe del vestito) e di alcune lettere impresse sulla monetina.
Sensibile e salutare
Gli scienziati sperano che oltre a rivestire i robot di ultima generazione questa particolare “pelle” un giorno possa essere usata anche per scopi medici e chirurgici. Per esempio per individuare tumori al seno quando sono ancora molto piccoli.