Chi non ha mai tentato di risolvere quel celeberrimo rompicapo che va sotto il nome di cubo di Rubik? Il gioco, inventato per scopi didattici e matematici nel 1974 dal designer e architetto ungherese Erno Rubik, è costituito da 26 cubetti colorati che, ruotando su un nucleo centrale fisso, permettono di ottenere circa 43 miliardi di miliardi di diverse combinazioni cromatiche. Soltanto oggi un supercomputer della Northeastern University di Boston sembra aver sciolto (o quasi) il suo mistero. Con l'aiuto di un complesso software i ricercatori sono infatti riusciti a determinare il numero minimo di mosse per spostare le faccette di identico colore sullo stesso lato del cubo. Il procedimento di calcolo utilizzato è estremamente complesso, tanto che il computer ha impiegato 63 ore per risolvere l'algoritmo in due fasi alla base del rompicapo. Inizialmente il computer ha ottenuto una delle 15mila combinazioni semi-risolte e solo successivamente ha portato a compimento il rompicapo con poche semplici mosse. Questo sistema ha permesso di determinare che il numero minimo di spostamenti per risolvere il cubo di Rubik è 26, anche se secondo i ricercatori è possibile fare di meglio: solo 20 mosse o poco più dovrebbero essere sufficienti a un computer "addestrato". Ma per questo c'è ancora del lavoro da fare, assicurano gli scienziati (foto © 2007 Adrian Jackson).