I Mondiali in Sudafrica sono stati il banco di prova per la tecnologia 3D. Siete curiosi di scoprire come funziona la ripresa in tre dimensioni per la televisione? Ecco le 10 mosse di Sky UK per passare dal 2D al 3D.
“I cameramen inglesi sono andati a lezione di 3D per garantire trasmissioni a regola d'arte”
Sky UK all'avanguardia - Se noi Italiani stiamo ancora aspettando che la nostrana Sky si decida a lanciare un canale a tre dimensioni, la sorella inglese trasmette in 3D dallo scorso aprile. Passare alle tre dimensioni ha richiesto sforzi tecnici e organizzativi non indifferenti per arrivare preparati ai Mondiali in Sudafrica e i sudditi di sua Maestà hanno gradito, almeno finché l'Inghilterra non è stata sbattuta fuori dai tedeschi. Ecco comunque le 10 mosse che hanno permesso a Sky UK di passare dal 2D al 3D.
1. “Scorciatoia” tecnologica - Sky, per far funzionare i suoi attuali decoder HD per visualizzare il 3D, ha optato per una risoluzione più bassa. Per la ripresa vengono quindi impiegate due speciali telecamere in grado di registrare 25 fotogrammi al secondo composti da 540 linee da due angolazioni leggermente diverse che vengono poi combinati in una singola immagine con risoluzione 1080i. Serve poi un paio di occhiali polarizzati per godersi appieno il risultato.
2. Posizione delle telecamere - Sky ha usato otto stazioni di ripresa, con ognuna due telecamere, per inaugurare il suo servizio di trasmissione in 3D in occasione della partita Arsenal contro Manchester United a fino gennaio, e lo stesso sta avvenendo ai Mondiali. Il segreto è posizionare le telecamere in campo in posizioni strategiche in grado di offrire una visione dove spicchino la profondità, l'altezza e la distanza.
3. Andamento lento - Non si passa poi dal 2D al 3D in un giorno. I cameramen hanno infatti seguito in corso di addestramento per riprendere in tre dimensioni. La regola numero uno? Evitare i movimenti bruschi della telecamera.
4. Visione allargata - Nel 3D cambiano anche le inquadrature. Meno zoom, per evitare di creare disturbi allo stomaco degli spettatori che si vedono spuntare di colpo oggetti dallo schermo, e riprese invece più morbide e più ampie.
5. Centrare l'obiettivo - Nel 3D serve precisione. Una persona, o un oggetto, o è dentro o è fuori da un'inquadratura. Meglio evitare di “riprenderli a metà” perché si perde l'effetto a tre dimensioni, e non è un bel guardare.
6. Team multi-tasking - Con il 3D nasce una nuova figura professionale - lo “stereographer” - un consulente di stereografica che lavora a contatto con il regista e il cameraman suggerendo le inquadrature migliori e quando e dove mettere a fuoco.
7. A tutta profondità - Altro fattore critico nelle riprese 3D è che l'occhio non può mettere a fuoco e bisogna andarci cauti. In pratica nel 3D si chiede ai bulbi oculari di fare dei movimenti che normalmente non farebbero. Ecco perché i cameramen sono anche andati a lezioni di scienza della percezione della profondità per evitare che i tuoi occhi diventino strabici.
8. Grafica ah hoc - Anche i loghi e le scritte in sovraimpressione nella trasmissione a tre dimensione cambiano. Bisogna fare in modo che quando compare, per esempio,il risultato di una partita o qualsiasi altre informazioni scritta sul video, lo spettatore non debba cambiare il loro punto focale tra la grafica e la “live action”.
9. Esperienza coinvolgente - Guardare una trasmissione in 3D immerge lo spettatore nell'azione. Se nel 2D l'attenzione è focalizzata su quello che il regista pensa possa interessare, nel 3D è come essere fisicamente in uno stadio e lo sguardo spazia liberamente in più direzioni.
10. Cambia il gioco - Sky è anche convinta che con il 3D non cambi solo l'esperienza dello spettatore ma addirittura il gioco stesso. Dopo la partita Arsenal contro Manchester United già si parlava del 3D come uno strumento per studiare meglio le performance dei calciatori e migliorare la strategia in campo.