Negli ultimi decenni diversi studi avevano previsto che il cambiamento climatico avrebbe peggiorato le turbolenze in volo: ora una ricerca pubblicata su Geophysical Research Letters ha analizzato quanto la loro frequenza sia già aumentata negli ultimi 40 anni, rilevando che le cosiddette CAT (dall'inglese clear-air turbulence, turbolenze in aria chiara) forti si verificano molto più spesso soprattutto sulla rotta nord atlantica.
CAT e wind shear. Le CAT sono delle turbolenze che si manifestano in aree dov'è molto frequente il wind shear, variazioni di vento repentine condizionate soprattutto dalle correnti a getto, a loro volta influenzate dalla temperatura dell'aria. Si chiamano "clear" perché avvengono normalmente ad alta quota in cieli senza nubi.
Da quando abbiamo iniziato le osservazioni satellitari nel 1979, il wind shear è aumentato del 15% alla quota di crociera di un velivolo, e si stima che entro il 2100 aumenterà di un ulteriore 17-29%.
Brutte Previsoni. La colpa è del cambiamento climatico e dei cosiddetti feedback loop atmosferici, circoli viziosi che fanno sì che calore generi altro calore, aumentando la differenza tra le diverse temperature dell'aria e generando il wind shear ad alta quota. Per questo i modelli climatici stimano che in futuro le turbolenze saranno sempre più comuni, e che il rischio di turbolenze gravi raddoppierà o triplicherà.
I numeri della situazione. La nuova ricerca conferma questa tendenza al rialzo: dal 1979 al 2020 le CAT forti sulla rotta nordatlantica sono aumentate del 55% (passando da 17,7 ore annuali nel 1979 a 27 ore annuali nel 2020), quelle moderate del 37% (da 70 ore a 96,1 ore) e quelle modeste del 17% (da 466,5 ore a 546,8 ore).
mantenere la calma. Al momento non esistono soluzioni per fermare queste turbolenze e avere voli più stabili e sicuri: «I progressi tecnologici potranno forse un giorno permettere ai piloti di visualizzare a distanza le CAT in tempo reale direttamente sulla plancia. Ma tecnologie di questo tipo sono ancora carissime e perciò non impiegabili», spiegano i ricercatori in un articolo di The Conversation. Il consiglio che danno, al momento, è quello di tenere le cinture sempre allacciate in volo e mantenere la calma, ricordando che le turbolenze non sono quasi mai così forti come sembrano.