Se sei triste, felice, o arrabbiato, te lo si legge in faccia. E fin qui, nessuna novità. La notizia è che questo accade non nel modo più ovvio cui uno potrebbe pensare, ovvero dall'espressione, ma dalla sfumatura di colore che assume la pelle del viso.
Senza muovere un muscolo. Un gruppo di ricercatori della Ohio State University, negli Stati Uniti, è partito dall’ipotesi che i quasi impercettibili cambiamenti di tonalità della pelle del volto, dovuti al diverso afflusso del sangue in base alle emozioni provate, potessero essere un segnale captato e riconosciuto dagli altri, magari a livello inconscio.
Per verificarlo, ha prodotto delle immagini di persone con una espressione neutra, ma sulla cui faccia era stata sovraimposta la “colorazione” ricavata da immagini di persone che mostravano una varietà di emozioni, dalla gioia alla tristezza, dal disgusto alla rabbia. Alcuni volontari hanno poi osservato le immagini dei volti senza espressione e, nella maggior parte dei casi, sono stati in grado di risalire intuitivamente a quale emozione corrispondeva quello che stavano vedendo.
Sfumature sul viso. In particolare, i partecipanti all’esperimento hanno indovinato la felicità nel 70 per cento dei casi, la tristezza nel 75 e la rabbia il 65 per cento delle volte. Pare che ogni emozione si manifesti non secondo la colorazione che la credenza popolare gli attribuisce ("rosso di rabbia", "verde di invidia" ... ), ma secondo una caratteristica distribuzione sul viso di tocchi di rosso, verde, blu e giallo, in particolare attorno al naso e alle sopracciglia, sul mento e sulle guance. Il disgusto, per esempio, crea un alone giallo-blu intorno alle labbra, e un alone rosso-verde intorno al naso e sulla fronte. La felicità, invece, si caratterizza per il rosso sulle guance e le tempie e, meno prevedibilmente, un po’ di blu sul mento. Ma una fronte un po’ più rossa e un mento appena meno blu sono invece i toni tipici della sorpresa.
Fondotinta intelligente. Gli scienziati hanno anche sviluppato un algoritmo al computer in grado di fare meglio degli esseri umani, e di identificare l’emozione sulla base solo del colore del volto nel 90 per cento dei casi. In vista di possibili applicazione commerciali di queste ricerche, hanno anche formato una società, la Online Emotion. Un'idea potrebbero essere i cosmetici intelligenti che simulano o mascherano un’emozione.