Dalla ricerca genetica, un nuovo spiraglio per la lotta contro la malaria
La fase finale del contagio: il vettore zanzara ha infettato l'uomo. Nella foto, la micrografia elettronica a trasmissione di un globulo rosso infettato dai parassiti della malaria. |
Tra geni protettori e antagonisti. Mike A. Osta e i suoi colleghi presso la Liverpool School of Tropical Medicine hanno individuato in particolare tre geni della zanzara Anopheles gambiae, responsabili proprio della risposta immunitaria scatenata dall'insetto a contatto coi parassiti. Due di questi geni proteggono lo sviluppo dei parassiti contro gli attacchi del sistema immunitario dell'insetto infettato. Disattivando questi geni durante le sperimentazioni, si è verificato che il 97 per cento dei parassiti non è in grado di portare a termine il suo sviluppo e muore. Il terzo gene è invece antagonista e attiva il sistema immunitario nell'eliminazione dei parassiti: la sua disattivazione mostra un impressionante aumento dei parassiti che sopravvivono nell'insetto, pronti a infettare il malcapitato morsicato dalla zanzara.
Verso nuovi metodi di lotta. Queste scoperte potrebbero cambiare radicalmente la lotta a questa malattia che rimane nei paesi in via di sviluppo un'emergenza che provoca milioni di morti ogni anno. Finora si è tentato di prevenire la trasmissione dal vettore zanzara all'uomo, puntando su insetticidi contro gli insetti che si dimostrano però spesso resistenti. La direzione genetica presa dalla ricerca potrebbe essere un colpo vincente alla malattia.
(Notizia aggiornata al 26 marzo 2004)