Il film sulla nascita di Facebook, sebbene sia stato accusato di essere un prodotto troppo a cavallo tra realtà e finzione, piace agli americani. E infatti stacca biglietti per un valore di 23 milioni di dollari, nel primo weekend di programmazione.
“Il film di David Fincher sui natali di Facebook: accende discussioni ma piace al pubblico USA”
Storia recente – In USA il film è uscito questo weekend, mentre noi italiani dovremo attendere il 12 Novembre per vederlo. “The Social Network”, il film del regista David Fincher, si prepara comunque ad agitare le coscienze di tutti i compulsivi del social network. In pratica, secondo la stessa ammissione degli autori, non è un documentario sulla storia del sito, si tratta infatti della versione romanzata di tali avvenimenti.
La trama – Il film narra le vicende personali di Zuckerberg e il suo giro di amici nel periodo di nascita di Facebook, partendo dall’autunno del 2003. Dal concepimento nella stanza del college, fino al successo mondiale e le conseguenti questioni legali che hanno investito i vari protagonisti. Infatti nella pellicola Mark Zuckerberg, insieme all’amico Saverin, crea un sito per raccontare la vita all’interno dell’Università di Harvard, con l’obiettivo di farsi accettare nell’esclusivo mondo dei circoli studenteschi. I due autori in seguito vengono accusati di aver rubato l'idea a due loro compagni di studi e, dopo che la loro invenzione cresce a dismisura, la situazione degenera, incrinando anche i loro rapporti personali e facendoli approdare a una causa legale da 600.000.000 di dollari. Il claim, già cult, del film sintetizza in maniera eccelsa il succo della storia: “Non arrivi a 500 milioni di amici, senza farti qualche nemico”.
Basta che se ne parli – Sembra che comunque i fatti narrati nella pellicola non corrispondano in toto alla realtà, come ha anche dichiarato l’autore del libro che meglio descrive gli albori del social network per eccellenza: “The Facebook effect”. Invece il film di Fincher si è ispirato a “Miliardari per caso - L'invenzione di Facebook: una storia di soldi, sesso, genio e tradimento”, che negli Stati Uniti è stato campione di incassi al botteghino letterario lo scorso anno. In ogni caso pare che Zuckerberg e la società Facebook non abbiano intenzione di intentare cause o contestare la pellicola: si tratta di un prodotto di finzione, pertanto delle libertà creative sono ritenute come lecite. Ed è plausibile che il film, nel bene e nel male, contribuisca comunque a incrementare la notorietà, la diffusione e conseguentemente il successo del sito.