Scienze

Darwin e Wallace: due scienziati e due diversi modi di vedere la natura

Il 12 febbraio, giorno di nascita di Charles Darwin, si celebra nel mondo il Darwin Day. Ma il giorno che segnò davvero la vita del grande naturalista inglese - e quello della teoria dell'evoluzione -  fu il 1° luglio del 1858.

Il 12 febbraio, giorno della nascita del grande naturalista inglese Charles Robert Darwin (1809 - 1882), si celebra il cosiddetto Darwin Day. Ma c'è un altro giorno che segnò non solo la vita di Charles Darwin ma la storia della scienza: il 1° luglio 1858. 

l'incontro di due geni. Quel giorno ci fu una riunione presso una società scientifica di Londra che segnò un'epoca e che coinvolse, appunto, due studiosi geniali, che però in quell'occasione erano assenti: uno era Darwin, l'altro era Alfred Russell Wallace. Due scienziati che ebbero vite molto diverse e che arrivarono in modo indipendente a una stessa visione della natura: il risultato di quell'incontro, organizzato in loro assenza nel luglio del 1858, è stato fondamentale per la scienza.

selezione naturale. Dopo il lungo viaggio attorno al mondo, il naturalista inglese Charles Darwin elaborò per decenni una sua idea che spiegava come le specie animali e vegetali si modificassero nel tempo. Quello che chiamò selezione naturale spiegava come all'interno di una popolazione non tutti gli individui si riproducessero con la stessa efficacia, perché l'ambiente fungeva da "filtro" per quelli meno adatti.

Nel mondo della scienza l'idea che le specie cambiassero nel tempo era già presente, partendo da opere scritte dal naturalista francese Lamarck fino a un libro del nonno di Darwin stesso, Erasmus, oppure alle osservazioni degli allevatori di animali domestici, che "cambiavano" secondo il loro volere e la loro convenienza le specie addomesticate.

la vita sulla Terra. L'idea di Darwin andava contro la concezione, diffusa al tempo tra i non studiosi, specialmente il clero, per cui le specie viventi erano relativamente immutabili perché così create migliaia o decine di migliaia di anni prima da un Ente Supremo. A differenza delle proposte precedenti, Darwin univa all'idea di cambiamento anche quella di un meccanismo del tutto naturale che spiegava quanto era accaduto alle forme di vita sulla Terra.

evoluzione, embrioni, placodi, mammiferi, uccelli, rettili
Un mimo e un'iguana della Galapagos, due specie presenti sulle isole che fecero sospettare a Darwin la sua teoria dell'evoluzione.

Poiché si rendeva conto che la sua ipotesi poteva sconvolgere il mondo della cultura e i religiosi (oltre che sua moglie, la cugina Emma Darwin - donna peraltro estremanente intelligente e comprensiva), Darwin aspettò oltre vent'anni per stendere un libro che raccontasse con dovizia di particolari il suo pensiero. Nel 1858, però, ricevette da un altro naturalista inglese, Alfred Russel Wallace, una lettera con i pensieri che aveva elaborato in anni di esplorazioni e ricerche attorno al mondo, dal Sud America al sud-est asiatico.

Il documento, che si intitolava On the Tendency of Varieties to depart Indefinitely from the original type, era quasi un riassunto dell'ipotesi della selezione naturale di Darwin.

Fretta e cautela. Preoccupato dalla coincidenza e dalla possibilità che Wallace diffondesse le sue idee, Darwin inviò il documento al geologo scozzese Sir Charles Lyell (come richiesto da Wallace) e informò anche un suo amico intimo, il botanico Joseph Dalton Hooker.

Per cercare di dare a entrambi il merito della scoperta, anche se a loro conoscenza Darwin ci era arrivato anni prima, Lyell e Hooker organizzarono alla Linnean Society di Londra una presentazione congiunta di entrambi i documenti. Il tutto avvenne appunto il 1° luglio 1858.

Origine delle specie. Darwin, spronato dalla lettera di Wallace e dagli amici, pubblicò poi l'anno successivo quello che considerava un lungo riassunto delle sue idee, che intitolò On the origin of species by Means of Natural Selection, or the Preservation of Favoured Races in the Struggle for Life. Il libro stesso è considerato uno dei più importanti contributi del pensiero occidentale alla conoscenza della natura e senz'altro il più fondamentale per la spiegazione della storia e delle dinamiche della vita sulla Terra.

11 febbraio 2021 Marco Ferrari
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