Tempi duri per le stazioni che trasmettono sullo onde del web. Il “balzello”, già approvato da Agcom, avrà delle pesanti ripercussioni sulla gestione di radio e tv e, di conseguenza, sui loro fedeli radio e telespetatori.
“I costi di gestione per le piccole radio e tv è insostenibile”
Tassa in onda – Quello che temeva la FEMI, la Federazione Italiana Micro Web TV, si è puntualmente avverato. Il decreto Romani che ha recepito la Direttiva comunitaria 2007/65/CE in materia di AVMS (Audiovisual Media Service) si è tradotto in tassa. L’ Agcom, infatti, ha introdotto una nuova normativa che obbliga le web radio e le web TV a comunicare l’inizio dell’attività e a pagare un costo di autorizzazione rispettivamente di 750 e 1500 euro.
Fine di un’era?– La FEMI aveva pubblicato una lettera aperta indirizzata a Corrado Calabrò, presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, per attirare l’attenzione sulle pesanti ricadute che la normativa avrebbe avuto per i titolari e i gestori di web radio e web TV. La lettera era stata firmata anche da Guido Scorza, presidente dell’Istituto per le Politiche dell’Innovazione. L’era della trasmissione sul web è appena nata, ed è già morta?