Non ci sono indizi di una imminente eruzione nell'area del super vulcano di Yellowstone, a detta dell'USGS, il servizio geologico degli Stati Uniti. Tuttavia nelle ultime settimane vi è stata un po' di apprensione in seguito a un allarme che ha portato alla chiusura di alcune zone del parco nazionale del Grand Teton, quando i ranger hanno scoperto nuove fratture aperte nella parete rocciosa di una cascata.
Il Grand Teton è collegato al Parco di Yellowstone, perciò la notizia è suonata come un campanello d'allarme. Forse però è stata male interpretata.
È certamente vero che Yellowstone, nel Wyoming, si trova sopra una vera e propria polveriera: se un giorno dovesse esplodere avrebbe ricadute catastrofiche sull'intero pianeta - e questo spiega il "livello di attenzione".
La portavoce dei ranger di Teton, Denise Germann, ha però spiegato che le nuove fratture hanno messo in allarme perché più "incise" rispetto alle tante aperte lungo la stessa struttura, una parete rocciosa di circa 30 metri di altezza alle cascate di Hidden Falls. Le autorità hanno interdetto l'area ai turisti perché preoccupati per il possibile cedimento della parete rocciosa e sono ora in attesa di una approfondita valutazione geologica.
Le fratture e il super vulcano. C'è un collegamento tra questi eventi e Yellowstone? Il Grand Teton non è sulle camere magmatiche di Yellowstone, ma è comunque un'area soggetta ai movimento del terreno legati all'attività geologica e l'apertura di fratture non dovrebbe sorprendere.
I timori sono cresciuti anche perché alimentati dalla serie di lievi terremoti delle ultime settimane. Proprio questi sismi hanno però permesso ai geologi dell'USGS di affermare che il super vulcano è in "buona salute" (dal nostro punto di vista): del resto, la situazione nel sottosuolo è costantemente monitorata con l'analisi dei dati di propagazione delle onde sismiche - che permette di capire, tra l'altro, se il magma sta o meno risalendo in superficie. Il controllo e l'attenzione su quell'area sono tali che, secondo i vulcanologi, gli indizi di una violenta eruzione sarebbero evidenti con grandissimo anticipo, forse anche di molti secoli.