Scienze

La vita di 3,5 miliardi di anni fa

L'esistenza di forme di vita in un tempo così lontano è sempre stata messa in discussione, ma una nuova ricerca togliere ogni dubbio.

Si è sempre molto discusso sulla natura di alcune testimonianze presenti nelle rocce di una regione australiana: segni di vita antichissima oppure "semplici" strutture geologiche? Sembra che la questione sia stata infine risolta: vita antichissima, e ciò significa che 3,5 miliardi di anni fa (l'età di quelle formazioni) esistevano degli organismi viventi le cui "impronte" si sono conservate fino ai nostri giorni.

stromatoliti: la vita, 3,5 miliardi di anni fa
Un campione di roccia della Dresser Formation composto da stromatoliti. © Baumgartner et al., Geology, 2019

«È emozionante: per la prima volta siamo in grado di dimostrare che le "tracce" osservate nella sequenza di roccia sedimentaria della formazione di Dresser sono realmente stromatoliti, legate alle prime forme di vita terrestre», ha affermato il geologo Raphael Baumgartner, della University of New South Wales (Australia), coordinatore dello studio pubblicato su Geology. Le stromatoliti sono strutture sedimentarie che si osservano in rocce calcaree e che sono il risultato dell’azione di microorganismi fotosintetici, in particolare cianobatteri.

La certezza che quelle siano stromatoliti (perciò strutture correlate a forme di vita) deriva dal fatto che i ricercatori sono riusciti a mettere in luce tracce di materia organica, grazie a un lavoro molto complesso e delicato. Innanzi tutto hanno prelevato campioni di roccia a una certa profondità, così che fossero i più integri possibile.

stromatoliti: la vita, 3,5 miliardi di anni fa
Stromatoliti. Queste strutture sedimentarie formate dall'attività di cianobatteri sono tra le più antiche testimonianze della vita sul nostro pianeta. © GEORGETTE DOUWMA/Nature Picture Library/contrasto

Poi hanno sottoposto i campioni alle più sofisticate e avanzate tecniche di analisi: dalla microscopia elettronica a scansione, alla spettroscopia a raggi X, fino alla spettroscopia Raman e alla spettrometria di massa ionica secondaria... una impressionante batteria di metodi e strumenti che hanno infine condotto i ricercatori a una conclusione univoca.

Sono stromatoliti, senza ombra di dubbio: le analisi hanno rilevato che le strutture sono prevalentemente costituite da pirite (minerale composto da ferro e zolfo) piena di pori nanoscopici, ossia estremamente piccoli; nella pirite sono state evidenziate inclusioni di materiale organico contenente azoto che somigliano a resti di biofilm (una complessa aggregazione di microrganismi che si depositano su una superficie dando origine a una sottilissima pellicola).

stromatoliti, com'è nata la vita sulla terra?
Sezione di un frammento di roccia di 3,48 miliardi di anni fa, rinvenuto nella Dresser Formation (Pilbara, Australia occidentale): le aree biancastre sarebbero la prova della più antica forma di vita, che si è sviluppata in prossimità di antiche sorgenti calde. Lo studio di cui rendiamo conto in questa pagina conferma le ipotesi (vedi su focus.it) formulate da un altro team di ricercatori della University of New South Wales (Sidney) © UNSW
stromatoliti, com'è nata la vita sulla terra?
Le Columbia Hills, dove atterrerà ExoMars 2020. Anche su Marte potrebbero esserci state delle stromatoliti. Le condizioni per sostenerle c'erano © NASA

«La materia organica che abbiamo trovato conservata all’interno della pirite mostra filamenti eccezionalmente ben conservati, del tutto simili ai resti di biofilm microbici», ha confermato Baumgartner. Si tratta dunque di una "certezza assoluta": le strutture osservate sulla Dresser Formation sono stromatoliti.

Dalla Terra a Marte. I ricercatori fanno notare come i depositi sulla Dresser hanno all’incirca la stessa età delle rocce più antiche di Marte. Si depositarono in un periodo durante il quale esistevano sorgenti idrotermali che avrebbero potuto dare origine a simili stromatoliti... Se mai dovessimo trovare strutture analoghe sul Pianeta Rosso, adesso sappiamo come studiarle per avere una certezza assoluta sulle loro origini.

2 ottobre 2019 Luigi Bignami
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