Scienze

Stephen Hawking, maestro di humour: 5 volte in cui ci ha fatto ridere, e poi riflettere

Dalla birra con Homer alla spiazzante autoironia sul suo genio e la sua "voce" metallica: cinque indimenticabili camei del fisico britannico nella musica e nella TV.

Quando a Stephen Hawking fu diagnosticata la SLA (sclerosi laterale amiotrofica), nel 1963, il fisico britannico aveva aveva 21 anni e i medici pensavano che ne avrebbe vissuti solo un paio in più. Oggi, 55 anni più tardi, il mondo ha perso non solo una delle menti più geniali del '900, ma - pochi lo sanno - anche un campione di ironia e humour all'inglese.

Una certa leggerezza nel prendere la vita era per Hawking indispensabile. Quando in un'intervista al The Radio Times gli chiesero che cosa lo spingesse ad andare avanti, rispose «il mio lavoro, e il mio senso dell'umorismo. È importante non arrabbiarsi - sottolineava - a prescindere da quanto possa essere difficile la vita, perché puoi perdere tutta la speranza se non impari a ridere di te stesso e dell'esistenza».

Nell'ultimo mezzo secolo, mentre svelava parte della complessità del cosmo, Hawking non ha perso occasione di sfoggiare il suo proverbiale humour. Rivediamo allora alcune delle sue apparizioni più divertenti e indimenticabili per il grande pubblico.

1. Quando prese in giro John Oliver nel suo stesso show. In questa memorabile intervista del 2014, Stephen Hawking ingaggia con il comico inglese John Oliver un'esilarante conversazione su tempo immaginario, universi paralleli e intelligenza artificiale:

«Se un computer fosse diventato senziente e volesse convincerci del fatto che non lo è, che cosa potrebbe fare di meglio, che impadronirsi della voce dell'uomo più intelligente del pianeta?»

«Sei un idiota».

«Ma chi lo sta dicendo Professore, lei o la macchina?»

«Entrambi».

«Quindi potrebbe esserci un universo in cui io sono più intelligente di lei»? «Sì, e anche uno in cui fai ridere» (qui sotto il video dell'intervista, in inglese con sottotitoli).

2. Quella volta che bevve una birra con Homer Simpson. «La tua teoria di un Universo a forma di ciambella è intrigante, Homer. Potrei rubartela» (il riferimento è alla teoria dello stato senza confini o stato di Hartle-Hawking, una teoria cosmologica formulata da Hawking e dal fisico James Hartle nel 1983: ne abbiamo in parte scritto qui).

Per Hawking i Simpsons erano "il migliore show televisivo statunitense", e partecipò come guest star ad altri tre episodi, dopo questo del 1999. Quando gli si chiedeva quale fosse il più comune equivoco sul suo lavoro rispondeva: «Che io sia un personaggio dei Simpsons».

3. Quando trovò un errore nella teoria di Sheldon Cooper (e lo fece svenire).

«La tua teoria è brillante... peccato che sia sbagliata.»

«Non è possibile, io non commetto errori.»

«Stai dicendo che io ne commetto?»

4. Quando in Star Trek giocò a poker con Einstein e Newton. «In questo caso il principio dell'incertezza non ti aiuterà.

Le fluttuazioni quantistiche dell'Universo non potranno cambiare le carte che hai in mano. Vedo. Tu stai bluffando, e sono sicuro che perderai.»

«Sei di nuovo in errore, Albert».

5. Quando cantò una cover dei Monty Python, inseguendo Brian Cox con la sedia a rotelle. Nel 2015 il fisico si prestò a rifare una cover della Galaxy Song dei Monty Python, uno dei più famosi gruppi comici britannici. Oltre a cantare il brano, Hawking si prestò anche a girare un video in cui investe, in carrozzina, il fisico inglese Brian Cox nei giardini dell'Università di Cambridge, e poi spicca il volo nella galassia.

14 marzo 2018 Elisabetta Intini
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