Scienze

Le lenti a contatto con lo zoom

Sono ancora un prototipo, ma ci siamo quasi: le prime lenti a contatto che permettono di ingrandire a comando ciò che si guarda, per adesso fino a 2x.

La vista di Superman è realtà! Un team di ricercatori dell’Università di San Diego ha infatti messo a punto speciali lenti a contatto robotizzate che permettono di zoomare su ciò che si guarda, proprio come fosse la super vista: basta sbattere due volte le palpebre ed ecco che ciò che stiamo osservando si ingrandisce. Stesso movimento e tutto torna normale.

Un robot nell'occhio. Le lenti sono di fatto dei minuscoli soft-robot, cioè macchine realizzate senza componenti rigide, che imitano il comportamento dell’occhio umano. Ma a differenza dei robot convenzionali, che si muovono grazie a comandi impartiti dall’esterno o tramite specifici programmi, le lenti bioniche sono controllate da una nuova interfaccia uomo-macchina (Human-Machine Interface, HMI) in grado di leggere i segnali elettrici prodotti dai movimenti oculari.

Vista elettrizzante. I nostri occhi infatti sono in continuo movimento, anche quando dormiamo e non vediamo niente. Le lenti realizzate a San Diego sono fatte di un gel idrosalino rivestito da uno speciale polimero elastico capace di intercettare il debole segnale elettrico emesso dai muscoli oculari ad ogni contrazione.

L’impulso elettrico, che in questa fase della sperimentazione è raccolto da 5 elettrodi disposti sulla pelle attorno all’occhio, modifica la curvatura della lente che può così ingrandire o rimpicciolire il soggetto inquadrato.

Potremo presto buttare gli occhiali? Non ancora: il prototipo è abbastanza rudimentale, non consente di seguire tutti i movimenti dell’occhio, ed è al momento piuttosto fastidioso da indossare, nonostante la già incredibile miniaturizzazione dei componenti. E la ricerca su questa tecnologia prosegue anche su altri fronti: gli scienziati contano di utilizzarla per realizzare protesi oculari di nuova generazione e per dotare di super vista anche robot di piccole e piccolissime dimensioni.

26 agosto 2019 Rebecca Mantovani
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