Del vostro primo bacio ricordate ogni minimo particolare? È tutto merito di ADRA2B: il gene che attiva la memoria "emotiva", quella cioè legata alle nostre sensazioni, sia belle sia brutte. Il ricordo delle brutte esperienze ci aiuta a non ripeterle per evitare, in termini evolutivi, di mettere a rischio la nostra specie.
Ma come mai qualcuno riesce a ricordare le emozioni forti (positive o negative che siano) meglio di altri?
Secondo i ricercatori dell'Università di Zurigo, alcune variazioni del gene ADRA2B – che stimola la produzione di noradrenalina, neurotrasmettitore responsabile dello "stoccaggio" dei ricordi – portano alcune persone a ricordare meglio.
I ricercatori hanno osservato un gruppo di volontari: alcuni africani del Ruanda – sopravvissuti alla guerra - e altri europei. A tutti sono state mostrate immagini positive (matrimoni, famiglia), negative (guerra e devastazioni) e neutrali (oggetti d'arredo). I volontari, sia africani sia europei, che possedevano la variazione del gene si sono mostrati più abili nel ricordare le fotografie positive e negative, indipendentemente dalle loro precedenti esperienze di vita. Mentre le immagini neutre dal punto di vista emotivo sono state ricordate da tutti nello stesso modo.
Nella foto: una scena del film "Se mi lasci ti cancello" (2004), in cui i protagonisti vogliono cancellare, con un sistema tecnologico superavanzato, dalla mente i ricordi della loro storia d'amore finita. Ma i ricordi servono, anche quelli brutti.