Innovazione

Sicurezza stradale: un obiettivo possibile

Sulle strade italiane accadono 893 incidenti al giorno: è solo sfortuna o possono essere evitati? Che cosa li provoca? Quali sono le tecnologie che già oggi, possono aiutarci a guidare meglio ed...

Stai viaggiando di notte in autostrada. Hai appena finito di cenare ma sai di dover guidare, perciò hai bevuto "solo" un paio di bicchieri di vino. Tua moglie è sui sedili posteriori che schiaccia un pisolino: non ha le cinture di sicurezza, ma stando dietro è comunque al sicuro. Ogni tanto sbadigli, ma basta aprire il finestrino e l’aria fresca ti manterrà sveglio fino a destinazione. E grazie al tuo nuovo navigatore satellitare che ti dice dove sono nascosti gli autovelox, potrai anche "spingere". Tanto lo sanno tutti che quando l’autostrada è deserta, superare i limiti non è poi così pericoloso.

Abbiamo esagerato? Sembra proprio di no, almeno secondo i risultati di un'indagine condotta nel 2006 da Società Autostrade che ha evidenziato la larga diffusione di queste e tante altre errate convinzioni tra gli automobilisti italiani. Con percentuali davvero preoccupanti.

Continua a leggere per saperne di più.

Secondo un'indagine condotta nel 2006 da Autostrade per l’Italia, l'ente che gestisce la rete autostradale del nostro paese, il comportamento degli italiani al volante è viziato da luoghi comuni ed errate convinzioni, che spesso si traducono in comportamenti rischiosi, o peggio, in incidenti.

In caso di incidente i sedili posteriori sono più sicuri e non è quindi così indispensabile allacciare le cinture di sicurezza.
QUESTA AFFERMAZIONE È FALSA, MA È CONDIVISA DAL 84% DEGLI INTERVISTATI!

In realtà oltre il 20% delle vittime di incidenti stradali viene sbalzato fuori dall’auto e in molti casi si tratta di passeggeri dei sedili posteriori che non avevano le cinture allacciate.
Un corpo non assicurato al sedile può essere pericoloso anche per gli altri passeggeri: in caso di urto a 80 Km/h una persona che pesa 65 Kg viene proiettata in avanti con una forza di oltre 3 tonnellate.

In caso di pioggia l’asfalto drenante consente di andare più veloci e con maggiore sicurezza.
QUESTA AFFERMAZIONE È FALSA, MA È CONDIVISA DAL 53% DEGLI INTERVISTATI!
L’asfalto drenante, in caso di pioggia, migliora sostanzialmente la visibilità e il confort di guida, ma l’aderenza rimane la stessa che si ha su asfalto bagnato non drenante ed è -comunque - molto inferiore rispetto a quella che si può torvare sull'asciutto.
In autostrada circa il 50% degli incidenti su pavimentazione bagnata avviene nonostante la presenza di asfalto antipioggia. Per questo motivo il limite di 110 Km/h in caso di pioggia va rispettato, anche in presenza di asfalto drenante.

Se si viaggia in condizioni di affaticamento ci sono molti metodi per rimanere svegli (ad esempio rinfrescarsi, parlare con il compagno di viaggio, ascoltare la radio, etc..).
QUESTA AFFERMAZIONE È FALSA, MA È CONDIVISA DAL 50% DEGLI INTERVISTATI!
Quando si è stanchi, il colpo di sonno è improvviso e non lascia il tempo per accorgersi che sta arrivando. Questo è il motivo principale per cui di notte il tasso di mortalità è 5 volte superiore rispetto al resto della giornata (oltre il 40% degli incidenti mortali avviene nella fascia oraria 23.00 - 06.00, nonostante lo scarso traffico).
Alla prima avvisaglia di stanchezza fermatevi in area di servizio se non volete correre pericoli.

I NUMERI DELL'INSICUREZZA

35.000.000: vetture circolanti in Italia.
10.000.000:
multe contestate ogni anno in Italia.
1:
il tempo di reazione medio a un imprevisto, in secondi.
27,8: i metri percorsi in un secondo da un auto a 100km/h (mezzo campo da calcio).
80:
minuti necessari per percorrere 200 km a una media di 130Km/h.
75:
i minuti necessari per percorrere 200 km a una media di 150 km/h.

Lungo i tratti rettilinei e in condizioni di scarso traffico, se si superano i limiti di velocità si rischiano soprattutto i punti della patente

QUESTA AFFERMAZIONE È FALSA, MA È CONDIVISA DAL 60% DEGLI INTERVISTATI!

Il rischio di incidente è più elevato in galleria e nelle autostrade di montagna.
QUESTA AFFERMAZIONE È FALSA, MA È CONDIVISA DAL 70% DEGLI INTERVISTATI!

Un paio di bicchieri di vino o di birra lasciano sostanzialmente inalterate le capacità di guida.

QUESTA AFFERMAZIONE È FALSA, MA È CONDIVISA DAL 32% DEGLI INTERVISTATI!

(Fonte: Autostrade per l'Italia S.p.A.)

Siamo tutti piloti provetti: è quello che risulta da un indagine sulla sicurezza stradale condotta dall’ANCI nel 2009, secondo la quale il 92% degli automobilisti italiani si giudica un ottimo guidatore e un perfetto conoscitore del codice della strada. Ma è davvero così? Ma le statistiche dicono il contrario: sulle strade italiane si verificano ogni giorno 633 incidenti stradali che provocano la morte di 14 persone e il ferimento di altre 893.

BULLO AL VOLANTE, ESBORSO COSTANTE
E con un costo non indifferente per la comunità: secondo l’Istituto Superiore di Sanità gli incidenti stradali costano agli italiani oltre 30 miliardi di euro l’anno, circa 500 euro a testa. Una cifra enorme, pari al 2% del PIL ed equivalente a una manovra finanziaria. E nemmeno la conoscenza del codice della strada sembra così approfondita, visto che ogni anno in Italia, secondo i dati presentati al Primo Forum Internazionale delle Polizie Locali, vengono elevate 10 milioni di multe: 26.000 al giorno, una ogni 2 secondi, per un importo complessivo di oltre un miliardo di euro.

LA SFIGA NON ESISTE

Distrazioni, velocità eccessiva, mancata precedenza, comportamenti scorretti dei conducenti: sono queste le principali cause di incidente rilevate dal rapporto ISTAT 2007 sulla sicurezza stradale. Niente sfortuna, niente casualità: il 93% degli incidenti è imputabile a una diretta responsabilità di chi guida. Il rimanente 7% è imputabile all’alterazione delle capacità psico-fisiche del conducente per droga o alcool o a mancanze nella manutenzione del veicolo. Solo un modesto zero virgola può essere attribuito alla sfortuna o a cause accidentali.

PIÙ MULTE PER TUTTI

TI TELEFONO O NO?

Secondo gli esperti dell'Istituto Superiore di Sanità l'utilizzo del telefonino in auto compromette l’attenzione alla strada e determina un rischio di provocare un incidente grave o mortale pari a quello che corre un conducente con alcolemia di 1 grammo/litro, il doppio del limite legale. In pratica è come guidare ubriachi.

"Saper guidare bene" quindi non basta. Secondo Marcel Haeghi - Responsabile per la sicurezza stradale della Commissione Europea "il guidatore circola a rischio costante: gli date una macchina con dei freni migliori? Lui andrà un po' più veloce. Gli date una macchina che tiene meglio la strada? Ne terrà conto e andrà un po' più veloce". Siamo insomma degli spericolati per natura: tendiamo a guidare sempre al limite delle nostre capacità e delle caratteristiche tecniche del mezzo che abbiamo tra le mani. E spesso ci facciamo male. Ecco perchè ridurre il numero di incidenti stradali è una priorità. Nel 2003 l'Unione Europea ha chiesto agli stati membri di ridurre, entro la fine del 2010, del 50% il numero di morti sulle strade. Alla fine del 2008 gli unici paesi ad aver già raggiunto l’obiettivo erano il Portogallo, la Spagna e la Francia. L’Italia è comunque sulla buona strada visto che al 31 dicembre scorso aveva ridotto il numero dei decessi del 32%, 4 punti in più rispetto alla media europea. Ma nel nostro paese ci sono tratti autostradali dove l'obiettivo fissato dall'Unione è già stato raggiunto o addirittura superato: sono quelli dove è stato installato il sistema Tutor per la rilevazione della velocità: impianti fissi dotati di telecamere, ben segnalati, che non lasciano scampo a chi supera i limiti.
I margini per migliorare sono ancora ampi: occorre dunque puntare su educazione e formazione degli automobilisti, tecnologia, e controlli severi uniti alla certezza della pena.

11 gennaio 2009
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