La vita sulla Terra è cominciata con un asteroide marziano? La risposta potrebbe arrivare da un nuovo dispositivo che è in fase di sviluppo nei laboratori del MIT e di Harvard, che intende trovare sequenze di materiale genetico durante una delle prossime missioni su Marte.
“Un progetto per invididuare materiale genetico su Marte e trovare una relazione con la Terra”
Viaggio nel passato - Secondo Christopher Carr, lo scienziato del MIT che è a capo del team di ricerca del progetto il trasferimento di materiale genetico tra la Terra e Marte potrebbe essere avvenuto nel remoto passato. L’affascinante ipotesi è addirittura antecedente alle missioni Viking della NASA degli anni ‘70, che andarono alla ricerca di segnali di vita sul Pianeta Rosso. I microbi marziani potrebbero aver compiuto un viaggio interplanetario tra i due pianeti durante un intensivo bombardamento di meteoriti tra i 3,5 e i 4 miliardi di anni fa.
Microbi dallo Spazio - "Circa un miliardo di tonnellate di roccia hanno compiuto il viaggio tra la Terra e Marte, la maggior parte nella direzione da Marte verso la Terra” per cui, secondo Christopher Carr e i suoi colleghi, la vita sulla Terra potrebbe avere un’origine marziana. Gli scienziati hanno identificato sequenze di genomi che sono conservate in tutte le forme di vita conosciute sulla Terra e stanno sviluppando un dispositivo che cercherà tali sequenze di materiale genetico su Marte.
Strumento di analisi - Il dispositivo in questione si chiama “Search for Extra-Terrestrial Genome” e porvvederà ad isolare qualsiasi RNA o DNA da porzioni di suolo, roccia, ghiaccio dalla superficie marziana. Il prototipo che è allo studio nei laboratori è un micro chip che riesce ad amplificare e determinare le traccie di materiale genetico. Nei prossimi anni gli scienziati prevedono di riuscire ad aggiungere componenti che possano isolare il materiale genetico e fornirne così una sequenza: "La nostra speranza è che nei prossimi due anni avremo un sistema da inserire nel suolo per ottenere una sequenza genetica”. L’obiettivo degli scienziati è di riuscire a costruire uno strumento del peso di due chilogrammi e con dimensioni non superiori a una scatola per scarpe.