Una delle idee che spiegano la scomparsa della specie con cui la nostra ha convissuto per anni in Europa, cioè l’uomo di Neanderthal, è che Homo sapiens (noi) fosse una specie “migliore”, evolutivamente e culturalmente. Cioè che fosse in grado di inventare nuove tecnologie di caccia e raccolta, e quindi potesse sfruttare al meglio le risorse ambientali.
Ne sono testimonianza anche le meravigliose pitture rupestri delle grotte francesi e spagnole, che dimostrano come i nostri antenati fossero in grado di dominare e sfruttare un mondo simbolico sconosciuto ai nostri parenti prossimi. Uno studio mette però in discussione la presunta superiorità di Homo sapiens rispetto a Homo neanderthalensis, prendendo in esame tutta una serie di fatti che riguardano la specie scomparsa.
Dove eravamo migliori
La ricerca di due archeologi (Paola Villa e Wil Roebroeks) e pubblicata sulla rivista scientifica open access PlosOne, analizza tutti gli aspetti per cui l’uomo moderno sarebbe stato superiore a quello di Neanderthal, dalla capacità di innovazione alle abilità linguistiche, dalla possibilità di sfruttare un maggior spettro di risorse alla pianificazione della vita della tribù. Ognuno di questi scenari viene smontato dagli studiosi; non è certo che gli uomini moderni sapessero dominare i simboli e quindi il linguaggio tanto meglio dei vicini di casa, così come non è assolutamente vero che gli uomini moderni fossero raffinati cacciatori e i Neanderthal approfittassero solo delle carcasse che trovavano.
Tecniche statiche
Una delle accuse più comuni è che la tecnologia dei Neanderthal fosse rimasta ferma per decine di migliaia di anni, mentre le nostra mente sviluppava armi e ornamenti tutti diversi. Un’analisi più approfondita delle datazioni storiche ha invece svelato che neppure l’uomo moderno è stato velocissimo nel cambiare le proprie abitudini. Anche la tecnologia usata nella creazione delle asce o nell’uso del fuoco non sono un’esclusiva della nostra specie. Tutte le conseguenti elucubrazioni sulle capacità di pianificazione e di gestione di un sofisticato linguaggio simbolico non sono particolarmente robuste, secondo gli autori dello studio.
Perché si sono estinti?
Se gli uomini moderni non erano superiori ai neanderthaliani, gli archeologi si chiedono perché questi ultimi siano scomparsi. Secondo gli autori, il processo non fu una semplice sostituzione, né i nostri cugini sono stati spazzati via dall’orda di uomini arrivati dall’Africa. Il tutto fu invece una lunga e complessa interazione tra i primi e i secondi, con frequenti accoppiamenti e passaggio di geni tra l’una e l’altra specie. Poi l’aumento della popolazione degli uomini moderni (né meglio, né peggio degli uomini di Neanderthal) ha fatto sì che in Europa, e nel resto del mondo, rimanesse una specie sola.
Ti potrebbero interessare anche
Troppa ciccia? Forse è colpa dei Neanderthal
Da atleti a pantofolai: come l'agricoltura ha modificato le ossa umane
Occhi azzurri, pelle d'ebano: come eravamo 7 mila anni fa
5 cose che ci accomunano agli uomini della Preistoria