Sì, si può andare più veloci della propria ombra. Occorre infatti un certo tempo affinché la luce percorra la distanza che separa il nostro corpo dalla superficie su cui l’ombra è proiettata. Se i raggi che la generano sono perpendicolari alla direzione in cui ci muoviamo, quindi, l’ombra è in ritardo rispetto a noi, ma il fenomeno sarebbe percettibile solo se ci muovessimo alla velocità della luce.
Lampione. Alle normali velocità, invece, è l’ombra a essere più veloce di noi. Quando si cammina per strada e si è illuminati da un lampione, se la fonte luminosa è davanti, l’ombra si proietta dietro di noi, e via via che ci avviciniamo alla luce “ci raggiunge” (e quindi è più veloce) fino trovarsi esattamente parallela a noi quando siamo di fianco al lampione. Da quel momento in poi, se continuiamo a muoverci, l’ombra ci camminerà davanti e si allungherà via via che ci allontaniamo dalla fonte luminosa. In questa fase, quindi, l’ombra è di nuovo più veloce.
La velocità dell’ombra non è ovunque la stessa: la parte della testa è quella che subisce le variazioni maggiori, mentre l’unica zona che si sposta esattamente alla nostra velocità è quella dei piedi.