Qua la mano: in Giappone sviluppata una "pelle elettronica" per dare ai robot una sensibilità come quella dell'epidermide umana.
Qua la mano. Finalmente un robot sensibile. Ingandisci l'immagine per vedere i particolare della pelle del robot. Foto: © Takao Someya. |
Il robot sensibile potrebbe presto diventare realtà. Ma se qualcuno sta pensando a un bidoncino di ferro come il C1P8 di Guerre Stellari, capace di commuoversi, è fuori strada: stiamo parlando di sensibilità epidermica. Un team di ricercatori giapponesi ha recentemente messo a punto una pelle elettronica che potrà conferire ai robot una sensibilità tattile simile a quella degli esseri umani. Per il mondo dell'automazione si tratta di un grande passo in avanti che permetterà alle macchine di riconoscere gli oggetti solo toccandoli, o di svolgere i operazioni chirurgiche oggi difficilissime.
Gli scienziati dell'università di Tokio hanno realizzato la pelle elettronica utilizzando un polimero gommoso impregnato con fiocchi di grafite in grado di condurre l'elettricità.
E il robot soffrirà il solletico. Applicando una pressione anche minima, la resistenza elettrica della gomma cambia: questa variazione è percepita da alcuni transistor annegati nel materiale stesso, che reagiscono inviando un impulso elettrico a un computer. Per aumentare la flessibilità della pelle, i comuni transistor di silicio, duri e spigolosi, sono stati sostituiti da transistor in pentacene, un semiconduttore organico incredibilmente elastico. Il prototipo così ottenuto ha dimostrato buone doti di flessibilità, continuando a funzionare anche dopo essere stata arrotolato attorno ad una barra di 2 millimetri di diametro.
Dispositivi che salvano la pelle. Le possibili applicazioni della pelle elettronica sono molte e spaziano dallo sport, alla sicurezza, alla medicina. Un tappeto rivestito con questo dispositivo potrebbe riconoscere le persone autorizzate ad entrare in una determinata zona solo dalle impronte, potrebbe segnalare la caduta di un disabile o di un anziano che vive da solo in casa o potrebbe essere utile per misurare le performance di un atleta.
Il prossimo passo consisterà nel rendere questo dispositivo adatto a percepire temperatura e umidità. Quindi occhio alle mani sudate: il robot se ne potrebbe accorgere se gli stringete la mano.
(Notizia aggiornata al 9 luglio 2004)