Il MIT (Massachusetts Institute of Technology) ha sviluppato un robot acquatico in grado di raccogliere e smaltire il greggio presente sulla superficie del mare in maniera completamente autonoma. E lavora in gruppo.
“Un branco di quattromila SeaSwarm ripulirà tutto il Golfo del Messico in meno di un mese”
Spazzino del mare - La falla nella piattaforma petrolifera Deep Water Horizon nel Golfo del Messico è causa di una catastrofe ambientale senza predenti. Il MIT (Massachusetts Institute of Technology) stima che siano stati riversati in mare l'equivalente di 5.000.000 barili di petrolio e per rimuovere il greggio siano stati impiegati impiegati 800 “skimmer”, nave raccogli-petrolio, che sono stati in grado di raccogliere solo il 3% di quanto presente sulla superficie del mare. Il MIT si chiede: e se fosse possibile usare uno strumento piccolo, economico, in grado di operare autonomamente per raccogliere e smaltire le sostanze inquinanti? Non si tratta solo di una domanda, perché l'università di ricerca statunitense ha anche la risposta.
Sciame marino - Si chiama Seaswarm, letteralmente “sciame marino”, un robot acquatico, gonfiabile in grado di localizzare e assorbire il petrolio riversato nel mare utilizzando uno speciale nanotessuto in grado di “risucchiare” una quantità di greggio pari a venti volte il suo peso. Il greggio raccolto viene poi bruciato, per eliminarlo, oppure accumulato in una sacca in attesa che sia raccolto dall'uomo. C'è poi un motivo per cui il MIT ha chiamato “sciame marino” questo “spazzino” del mare ed è perché tutti gli esemplari di questa stirpe robotica sono dotati di gps e collegati tra loro via wifi in modo che possano coordinare i rispettivi movimenti e spostarsi in “branco” per raggiungere le aree infestate dal petrolio. In base ai calcoli iniziali del MIT, una flotta di quattromila SeaSwarm avrebbe ripulire tutto il Golfo del Messico in meno di un mese…